Assogiocattoli, analogico e spirito di condivisione tengono a galla il settore, il Direttore Cutrino: «Siamo in ripresa»
Dopo il calo corrispondente al lockdown, il mercato, che oggi vale 1 miliardo e mezzo, ha conosciuto alcuno stop and go, ma oggi guarda con speranza agli ultimi 3 mesi. A gennaio, a Norimberga, ritorno alla fiera fisica, primo banco di prova

Maurizio Cutrino
Persi all’interno di una foresta che non sembrava più così incantata, eppure la primavera era sbocciata, e con essa il famigerato lockdown. Quella volta in cui migliaia di aziende cominciarono a boccheggiare e con esse tutto il mercato, mentre le persone guardavano dall’alto dei propri appartamenti un presente immobile. Ma proprio in quel momento, come d’incanto, si rifece vivo lo spirito comunitario, la condivisione, possibile solo tra le proprie mura di casa, e il giocattolo riprese vigore. Spazio all’analogico, tavoli colmi di giochi in scatola. Qualcuno riprese a respirare, a vedere positivo, a sperare nella buona novella. Tra questi, sicuramente, anche Maurizio Cutrino, Direttore di Assogiocattoli dallo scorso novembre, quindi da neanche un anno, protagonista principale nella giornata di ieri del Press Day, completamente digitale.
Presidente, che cosa è successo?
«È accaduto che le difficoltà hanno riportato a galla determinati trend, ma anche confermato certi andamenti. Il mercato del giocattolo aveva infatti chiuso il 2019 con una contrazione del 3,5% e ne, nel contempo, aveva riportato in auge i cosiddetti giochi da tavolo. Manco a farlo apposta, l’epidemia che ci ha costretto in casa, e comunque a rivedere le nostre priorità, ha anche confermato e anzi esaltato questo interesse per i giochi di una volta che, di fatto, hanno tenuto in piedi il mercato. Il quale, tra marzo e maggio ha toccato punte in negativo del 35%».
E poi, la ripresa?
«E poi, prima di tutto, grandi disagi, e anche l’alternativa dell’online impossibilitata a d adempiere alle richieste. Ma ecco, che a giugno, abbiamo assistito alla prima ripresa: a pari data una crescita del 12%, con l’e-commerce che sicuramente ha fatto la sua parte, con un’impennata a doppia cifra: sono stati infatti 2 milioni in più gli acquirenti online. In tema di negozi fisici, grande era la paura iniziale, quindi abbiamo assistito a un nuovo stop, per poi accogliere un altro segno positivo, al punto che l’Italia in questo senso sta uscendo un po’ fuori dai manuali di marketing».
Quanto vale oggi il mercato del giocattolo?
Intorno al miliardo e mezzo di euro. Che è una cifra rispettabile, pensando che: il grosso si condensa negli ultimi tre mesi e c’è purtroppo un concetto radicato in Italia che si tratti di un mondo solo votato all’intrattenimento, con l’aspetto educativo che viene nascosto».
Come è andato il Press Day?
«In attesa dei primi numeri, si sono iscritte 27 aziende, in media con gli anni passati. La diretta effettuata con Ansa ha avuto, in un’ora di streaming, 5000 visualizzazioni».
E se per una magia, tutta l’emergenza dovesse terminare all’inizio della primavera, state pensando di lanciare un Press Day fisico e in anticipo sui tempi?
«Sì, è in progetto. A fine gennaio, ci sarà un primo banco di prova con il Festival di Norimberga. Aspettiamo fiduciosi».