Al via asse strategico Italia-Cina nel settore turistico-culturale: primo accordo siglato ieri al PoliMi
Keith Zhang, direttore e general manager CAS Cultural&Tourist Development Co.Ltd, ha spiegato come oggi si stiano sviluppando circa 20 progetti nel nostro Paese. Gli obiettivi sono molteplici e ambiziosi: «Diventare il più grande fornitore di servizi turistici al mondo e allargare gli investimenti anche ad altri settori»
Italia e Cina oggi sono più vicine che mai e la strada intrapresa è quella di costanti collaborazioni e interazioni per costruire una cultura condivisa, per parlare una sola lingua in un mondo commerciale oggi sempre più complesso. «Siamo distanti geograficamente e abbiamo dimensioni diverse, ciò non toglie che intenti e identità siano comuni», sintetizza Mario Boselli, presidente onorario dello Europe Design Center. È questo, in sintesi, quanto emerso ieri nella Sala Castiglioni del Politecnico di Milano, dove lo European Design Center ha ospitato il primo Global Culture & Tourism Industry Summit dal titolo “Eye of the world”. Durante l’evento si è analizzato nel dettaglio l’intero settore turistico su scala globale, cercando di cogliere i prossimi trend di mercato, con un focus particolare sul rapporto italo-cinese, in costante espansione come sottolineato da tutti i relatori presenti. Spirito d’osservazione, esplorazione, fusione tra culture e innovazione sono stati i capisaldi di una manifestazione che si è posta tra gli obiettivi quello di incentivare il dialogo e lo sviluppo tra le realtà culturali - turistiche italiane e gli investitori cinesi, sempre più attivi sul nostro territorio.
Keith Zang e Mario Boselli
Zhang e Simonelli, una firma per il futuro
Il momento più importante della giornata è stata la firma di un accordo tra Keith Zhang, direttore e general manager CAS Cultural&Tourist Development Co.Ltd e chairman global cultural & tourist industrial alliance, e Giuliano Simonelli, presidente di POLI.Design, che ha siglato ufficialmente un’alleanza tra Italia e Cina per sviluppare il settore turistico - culturale. L’obiettivo è quello di legare in un progetto a lungo termine Cas e Politecnico di Milano, affinchè ci siano reciproci scambi commerciali supportati da investimenti mirati. «Come Politecnico siamo davvero lieti e orgogliosi di ospitare per la prima volta questo summit, perché come istituto siamo impegnati da tempo nella cultura e nel turismo dal punto di vista finanziario e consulenziale», ha affermato Simonelli. «Il PoliMi ha le caratteristiche, a livello strutturale e di conoscenze, per supportare tale accordo strategico tra Italia e Cina, così come per attrarre talenti e investitori rendendo migliore tutto il comparto », ha aggiunto Noci, vice rettore per la Cina del Politecnico di Milano. Giuliano NociLa finanza è il motore per uno scambio proficuo
«Cultura, Turismo e Finanza sono i tre topic della giornata e le pietre miliari su cui si baserà l’asse italo-cinese», ha riassunto Boselli. «L’Italia ha una cultura e uno stile invidiato in tutto il mondo e i cinesi non potevano non accorgersene. Infatti il nostro Paese è la prima destinazione scelta dai turisti cinesi, che così dimostrano di apprezzare a 360 gradi la nostra cultura. Quando si sceglie l’Italia si sceglie il bello. Tutto ciò, però, necessita di un supporto finanziario utile per sostenere investimenti mirati e dar vita a iniziative che si possano poi rivelare proficue su entrambi i versanti». «Anche la Cina dal canto suo - continua Boselli - è sempre più ambita da noi italiani ed è perciò ancor più importante creare un ponte per avvicinare i due Paesi. Come? Ancora una volta promuovendo iniziative turistiche ad hoc, affinchè lo scambio culturale sia proficuo, tanto a livello conoscitivo quanto a livello economico». Il presidente onorario di Edc ha inoltre sottolineato come i governanti attuali stiano lavorando bene in questo senso, pur ammettendo che si può sempre fare meglio e di più. Nella stessa direzione vanno anche le dichiarazioni di Giuliano Noci, vice rettore per la Cina del Politecnico di Milano: «Il governo è molto attento a tali questioni e noi del Politecnico non possiamo che esserne soddisfatti, poiché da sempre siamo in prima linea su questo fronte. Per promuovere le iniziative a stampo italo - cinesi si punterà particolarmente su piattaforme digitali quali WeChat e i principali social network cinesi, senza però dimenticare il ruolo fondamentale che potrebbe svolgere il settore cinematografico», spiega Noci, portando l’esempio della Svizzera.Ecco perché l’Italia
“La Cina desidera consolidare i rapporti con l’Italia a tutti i livelli e anche nei forum multilaterali per salvaguardare i nostri interessi comuni”. Parlava così nell’ottobre 2014 il premier cinese Li Keqiang commentando l’intesa raggiunta con l’Italia per un totale di oltre 8 miliardi d’investimenti. “La Cina è per l’Italia il secondo partner commerciale extraeuropeo dopo gli Usa per scambi da circa 32 miliardi”, ha specificato nella stessa occasione il premier Renzi. Queste parole non sono certo rimaste inascoltate tanto che Keith Zhang ha fatto riferimento proprio a questo incontro bilaterale spiegando a DailyNet i motivi che hanno spinto lui e i suoi partner a scegliere il nostro Paese come prima tappa di quello che sta per diventare un progetto ambizioso e di carattere internazionale. «Quando è venuto il primo ministro cinese in Italia ha fatto un discorso importante toccando due aspetti che, dopo la crisi economica che abbiamo quasi alle spalle, ritengo fondamentali per fare impresa al giorno d’oggi: finanza e creatività. E l’evento “Eye of the world” va proprio in questa direzione, ossia attirare imprese, persone e investitori per rendere proficuo un mercato che oggi rimane per troppi aspetti ancora potenziale. L’Italia è il luogo giusto in cui fare tutto ciò perché è sinonimo di creatività e cultura. Attualmente sono a capo di una Fondazione culturale - turistica che ha raccolto circa 700 milioni di euro (5 miliardi di yen) e nei prossimi anni vogliamo aumentare gli investimenti. L’obiettivo è diventare il più grande fornitore di servizi turistici al mondo e allargare gli investimenti anche ad altri settori, quali il fashion e il food and beverage», ha concluso Zhang.Photo Credits : Armando Melocchi