APA: audiovisivo 2022, gli investimenti valgono 1,8 miliardi; la tv lineare rappresenta il 53%
La Presidente Chiara Sbarigia: “Numeri molto positivi perché dimostrano che siamo un settore solido, pronto ad affrontare le sfide internazionali”

Chiara Sbarigia, presidente di APA
Il valore degli investimenti nella produzione audiovisiva originale in Italia, nel 2022, supera i 1800 milioni di euro, in crescita di oltre l’11,4% sul 2021, prevalentemente, quasi 1 miliardo, impiegati sul mezzo televisivo lineare free e pay. L’investimento in produzioni video on demand (vod), a quota 269 milioni, vale il 15% del totale, ed è in crescita del 14%. Lo dice il 5° Rapporto APA, l’Associazione Produttori Audiovisivi che è stato presentato venerdì scorso a Roma, nell’ambito del MIA| Mercato Internazionale Audiovisivo. La Presidente dell’associazione Chiara Sbarigia: “I numeri sono molto positivi perché dimostrano che siamo un settore solido, stabile, e pronto ad affrontare le sfide internazionali, costruiremo insieme a tutti i committenti, i produttori e gli autori un sistema di coordinamento per cui ci prepareremo alla competizione internazionale”. Cresce l’online ma anche la produzione per le sale cinematografiche: rispetto al 2021 l’incremento è stato del 17%, e con 580 milioni questo mercato vale il 32% circa del totale.
Investimenti per generi
Nella stagione 2022/2023 si registra una crescita del 7% di ore dedicato all’intrattenimento (16.855). Questo genere sui servizi over the top (OTT) aumenta in ore (+5%) e in titoli (+9%), soprattutto nella produzione indipendente (+24% titoli e +30% ore). Gli adattamenti da format internazionali aumentano in termini di titoli (+11%) e ore (+39%), grazie ai generi Talent, Reality, Dating e Factual. Il ‘made in Italy’ venduto all’estero aumenta con due titoli in più. Il documentario cresce in ore (555, +4%) ma calano leggermente i titoli (231, -1%). Diminuiscono i contenuti trasmessi dalle reti lineari (183, -9%), ma aumentano le ore in palinsesto (442, +5%). E’ rilevante l’incremento di titoli per le piattaforme OTT (48, +41%) con format più brevi, per cui le ore complessive registrano una lieve contrazione (93, -2%). Nella televisione per i bambini l’animazione rappresenta i tre quarti dell’offerta, e lo scripted (film e serie tv) è il genere che cresce di più. La produzione e coproduzione nazionale impatta per il 15% in questo segmento. Passando allo scripted, la serialità la fa da padrone con 56 titoli (48%) e 548 ore (79%), stabile e con preferenza per il formato della ‘serie breve’, più diffuso tra le OTT. Tra i generi, il Drama è in lieve crescita (+4 titoli, +3% ore) e prevale sulla Comedy (-3 titoli, -10% ore rispetto alla stagione 2021/2022).
I numeri della industry
Il settore dell’audiovisivo impiega circa 117.000, con una crescita del 4,7% rispetto al 2021. Di questi i dipendenti sono 44.453, con un trend del +0,6%; i lavoratori autonomi sono 51.387 in crescita del 9,3%. E’ la crescita più rilevante, seguita dai dipendenti fuori perimetro (+8,6%). Gli amministratori aumentano del 2,4%). Stabili gli imprenditori a 2.804. La componente femminile nel management più alta si rileva nell’area della distribuzione (25,9%), e cresce la quota nella programmazione e trasmissioni tv (dal 20,8% del 2021 al 24,9%).