Autore: Redazione
04/05/2020

Italiani sempre più (nei) social media, BlogMeter studia il cambio di rotta del 2020

Con pandemia e lockdown nel ruolo di parole d’ordine di questo drammatico inizio di anno, non poteva che essere la rete la migliore amica di un periodo per forza di cose votato all’isolamento. Un webinar dell’istituto ha fotografato lo scenario attuale

Italiani sempre più (nei) social media, BlogMeter studia il cambio di rotta del 2020

Nella confusione più totale, è arrivata la conferma, forse: da oggi potremo uscire di casa, sgranchirci le gambe e andare a trovare i parenti, ma forse anche le fidanzate. Mentre scatta l’agognato final countdown (con le celebri tastiere che cominciano a invadere l’etere) si scopre che, forse, potremo anche andare a incontrare l’amico caro, quello di una vita, quello veramente affettuoso, stabile. Cambiano d’un tratto gli spartiti, qualcuno riesuma Dario Baldam Bembo, che da 40 anni continua a chiedersi chi sia l’amico vero, altri, forse più cinici, o magari pragmatici, o semplicemente abituati al nuovo tran tran (i “neo adattati” li si potrebbe definire in una rimpatriata di sociologi), si guardano in faccia, attraverso qualche piattaforma video priva di microbi e cominciano a canticchiare “Ma che ce frega ma che ce importa” del fu Lando Fiorini, anche perché l’amico più stretto ce l’abbiamo a portata di mano, il web, anche nella sua declinazione femminile, la rete!

La fuga

Non dovrebbe essere un mistero che in questi assurdi due mesi di reclusione, l’aumento del consumo di internet abbia raggiunto picchi mai visti. È come se la digital life fosse scattata in salita e fosse ormai imprendibile. Una fuga in piena regola che, con tutta probabilità, nessuno potrà arrestare anche quando si tornerà alla vita “normale”. Nel mentre, BlogMeter non si è fatta sfuggire l’occasione per fotografare uno scenario risaputo, ma che sta assumendo contorni totalitari, in barba al 4 maggio e dintorni. A fare gli onori di casa, in un pomeriggio primaverile, sono stati Silvia Valisi, Head Of Research & Insights, e Alberto Stracuzzi, Market Research Director, entrambi presso BlogMeter.

Crescite di utilizzo incredibili

«Il Covid-19 ha cambiato tutto e in modo repentino. Soprattutto in ambito social media. Si notano, nel breve volgere di due mesi, degli incrementi nelle percentuali di crescita di utilizzo delle varie piattaforme social a dir poco incredibili. Di fronte a pesi messimi ormai istituzionalizzati, quali Facebook e YouTube, si assiste alla crescita di TikTok e Telegram, ma anche alla dirompente new entry di Twitch. C’è un boom delle app di messaggistica e di teleconferenza, un + 11.957 di Google Hangouts fatto registrare a marzo rispetto al gennaio del 2020, quindi in due mesi, un +5000% di Zoom sempre nello stesso arco temporale».

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Social perché

Ma perché usiamo i social? Per fare a pezzi i nostri simili, che ribatteranno con la prontezza del fine spadaccino, verrebbe da dire. Ma bando alle polemiche, esiste una netta distinzione tra partecipanti “spettatori”, il 48%, gli “interlocutori”, il 40% e un 12% di “Autori”, dalla quale percentuale si può estrapolare un 7% di addicted, anche detti social posseduti. Gli italiani, oggi come oggi, ma anche ieri, si iscrivono per svago, rimanere informati e per mantenere i contati con la propria comunità. Ma ultimamente, la risalita in classifica riguarda proprio il contatto con i propri affetti, la condivisione delle proprie esperienze di vita e … il lavoro, che rischia di mancare.

Influencer amore mio

Che cosa seguiamo maggiormente sui social? In fila uno per uno: icone, musicisti, personalità della televisione, atleti e attori/registi. Avete una voglia insopprimibile di conoscere la top3? Facile facile: Chiara Ferragni domina, Cristiano Ronaldo insegue e Fedez accerchia l’intruso. Tra i 12 e i 17 anni qualcosa cambia e i primattori sono Favij e il duo Me Contro Te. Il fattore determinante è che 1 italiano su 2 si faccia ispirare dagli influencer per i propri acquisti. Quali sono i requisiti? «La capacità di parlare di argomenti di comune interesse, la spontaneità, la simpatia, la fiducia, la curiosità di conoscere tutto di loro, lo stile di vita. Sono i punti sui quali un influencer deve focalizzarsi per continuare la propria carriera e magari per non rischiare di sparire una volta terminato questo periodo. La coerenza con la propria immagine diventa requisito fondamentale».

Dopo(?)

E mentre ci rendiamo conto di come il lockdown abbia cambiato le nostre abitudini, a tal punto da trasformare la video chiamata in un mezzo di comunicazione naturale, visto il suo ingresso prepotente nei nostri usi e costumi, arriva la conferma di come «I social sono la nostra finestra sul mondo. Sono mezzi con alto grado di penetrazione e di affinità e il lockdown sta accelerando la loro adozione il loro utilizzo». Non possiamo più farne a meno, costretti anche dalle circostanze. E dopo? «Come accade dopo le mareggiate, rimarranno non poche macerie, e molto si sedimenterà, chissà se in maniera viziosa o virtuosa».