Autore: Redazione
19/10/2018

Publicis Groupe: nel terzo trimestre 2018 Italia a +9,3%, nei nove mesi la crescita organica è dello 0,2%

La holding ha annunciato la volontà di cedere la divisione Publicis Health Services e di aver avviato una revisione del suo portafoglio di attività. Bene i new business, mentre per l’M&A il focus è su dati, creatività dinamica e tecnologia

Publicis Groupe: nel terzo trimestre 2018 Italia a +9,3%, nei nove mesi la crescita organica è dello 0,2%

Arthur Sadoun ha sottolineato il momento positivo sul fronte dei new business, in occasione del rilascio dei risultati finanziari di Publicis Groupe, di cui è CEO, in cui si evidenzia una crescita organica dell’1,3% nel terzo trimestre dell’anno, dopo un calo del 2,1% nel secondo trimestre. I ricavi, nel periodo luglio-settembre, sono aumentati dello 0,5% a 2,2 miliardi di euro, mentre nei nove mesi il giro d’affari è stato di 6,5 miliardi di euro.

Sadoun ha annunciato che la compagnia vuole vendere Publicis Health Services, senza la quale la crescita organica del Gruppo si sarebbe attestata al 2+2% nel terzo trimestre. Nei nove mesi la crescita organica è dello 0,2%. Le performance, ha detto Sadoun, sono in linea con le attese interne e il titolo di Publicis Groupe ha guadagnato oltre il 6% a Parigi.

Le aree geografiche

Positive le notizie dall’Italia: dopo i primi sei mesi a -1,9, il nostro Paese ha segnato un +9,3% nel terzo trimestre. L’andamento sul mercato locale riflette quello in Europa, una delle aree che sta spingendo maggiormente la crescita di Publicis Groupe. Nel terzo trimestre, infatti, il vecchio continente ha registrato una crescita organica del 4,4%, appena dietro all’America Latina (+4,8%).

Il Nord America, come per altre holding, è l’area più delicata: in questo caso la crescita organica è stata negativa e pari a -0,6%, un dato che però torna in positivo dell’1% escludendo l’impatto della divisione Publicis Health Services. Nei nove mesi la crescita organica in Europa è dello 0,2%, mentre in Nord America si registra un calo dello 0,1%. Valori che, naturalmente, sono più positivi, escludendo il business healthcare.

Sadoun a tutto campo

Sadoun ha affrontato anche il tema delle gare, sull’onda delle vittorie del Gruppo negli ultimi mesi: Cathay Pacific, Western Union, Nestlé (Sud Est Asiatico), Mondelez (in gran parte dei mercati mondiali e GSK sono l’esempio “della nostra attrattività a livello globale”. Sadoun ha continuato: “Abbiamo vinto quattro pitch separati, grazie al nostro approccio unico ai dati e al nostro nuovo modello di piattaforma con Marcel al centro. Siamo sul mercato con una soluzione originale e innovativa che offre il miglior ritorno sull’investimento”. “Finora, siamo in anticipo su tutti i KPI strategici e operativi del piano Sprint to the Future presentato a marzo - ha concluso -. Abbiamo anche avviato una revisione del nostro portafoglio di attività, che ottimizzerà l’allocazione delle nostre risorse e ci aiuterà a scalare i nostri piani”.

M&A

Publicis pensa di investire una cifra compresa tra i 300 e i 500 milioni di euro all’anno, da qui al 2020, in acquisizione nel campo dei dati, della creatività dinamica e, più in generale, della tecnologia. Sadoun ha anche detto che i clienti non stanno tagliando gli investimenti, ma stanno usando il loro denaro diversamente, per esempio ridimensionando i fee d’agenzia.

Per questo, le acquisizioni nelle aree sopra citate saranno funzionali ad aiutare Publicis Groupe a migliorare i servizi offerti ai partner, unitamente ai due pilastri del Marketing Transformation e del Business Transformation. E dopo l’ondata di pitch dell’ultimo periodo, secondo il CEO di Publicis Media, Steve King, le collaborazioni tra clienti si allungheranno temporalmente. Il motivo? Le agenzie seguono progetti a lungo termine con le piattaforme tecnologiche. E questo, naturalmente, rappresenta un vantaggio.