Playground Digital Agency svela il nuovo sito. Completato il rebranding
Sede e immagine rinnovate per la digital agency milanese che espande il proprio portfolio con nuovi brand d’eccellenza
Playground abbraccia in toto la sua anima digital, allineandosi al lavoro degli ultimi anni focalizzato su owned media e sviluppo UI/UX, creazione di contest online e gamification. Si apre così un periodo di nuove collaborazioni per l’agenzia milanese, in linea con quelle prestigiose già tra le sue fila come The North Face, Salewa, F.C. Internazionale, Napapijri e Generali.
Innovazione
Playground, con 12 anni di esperienza alle spalle, punta su ricerca e innovazione, che sperimenta prima di tutto su se stessa. Durante il rebranding è stata creata una “coming soon” page che, grazie a una miscela di illustrazioni, animazioni e un gioco integrato, è valsa all’agenzia diverse menzioni come design trendsetter e premi di settore.
Sito specchio dell’agenzia
Il nuovo sito, online da pochi giorni, è una conferma di quanto anticipato. Un sito progettato per essere stilisticamente impeccabile, ma estremamente leggero, veloce e intuitivo grazie all’ampio utilizzo di grafica vettoriale e un sistema di caricamento immagini sviluppato per visualizzare la risoluzione più ottimale al dispositivo dall’utente. Un sito in cui non esistono “singole pagine” legate tra loro attraverso dei collegamenti ipertestuali, ma dove è l’azione dell’utente a cambiare il contenuto. Un approccio funzionale, rapido ed elegante, perfetta espressione dell’agenzia.
Un progetto più ampio
Il sito è però solo l’ultimo tassello di un progetto stratificato e complesso di riposizionamento dell’agenzia, partito dal cambio di sede fino all’operazione collettiva che ha portato alla sintesi del nuovo logo e di una brand identity completamente aggiornata.
Nuovi orizzonti
“Guardarsi con occhi esterni”, ha detto Matteo Cordini, COO e co-fondatore, “era fondamentale per ripensare un’agenzia come Playground. Abbandonare alcune sicurezze dettate dall’abitudine fa parte del nostro lavoro, ma ancora più difficile era farlo su di noi. È per questo motivo che coinvolgere ogni singolo membro del team è stato fondamentale per abbracciare a pieno un cambiamento che era già nell’aria da diverso tempo”.
