Autore: Redazione
06/07/2016

AgCom: Sky, Mediaset e Rai si dividono il 90% dei ricavi

La torta generale della comunicazione vale 52,7 miliardi e la flessione è dell’1% rispetto all’anno scorso. Radio e web resistono meglio di tutti gli altri media alla crisi del settore

AgCom: Sky, Mediaset e Rai si dividono il 90% dei ricavi

Durante l’annuale audizione alla Camera dei Deputati di ieri sullo stato del settore telecomunicazioni del nostro Paese, il presidente dell’AgCom, Angelo Marcello Cardani, ha reso noto come la crisi dei media tradizionali stia rallentando, con buone performance di radio e televisione. Sky “regina” della televisione Tre “poli” dominano ancora la tv italiana. Secondo il rapporto dell’Agcom circa il 90% dei ricavi totali nel 2015 è detenuto dai tre big: Sky resta regina con una quota del 32,5% (in calo di 1 punto sul 2014); Mediaset è ancora seconda con il 28,4% (+0,4%), tallonata da Rai con il 27,8% (+0,3%). Poi Discovery con il 2,3% (+0,3%) e il gruppo Cairo con l’1,5% (-0,2%). Gli altri soggetti occupano insieme il 7,4% (+0,1%). La radio sta affrontando meglio di tutti la crisi In un contesto di generale calo per i mezzi tradizionali le risorse pubblicitarie del settore radiofonico sono cresciute del 12% rispetto al 2014, dopo una riduzione iniziata nel 2010. Inoltre, a fronte di risorse pubbliche pressoché stagnanti e sotto attenta revisione da parte del legislatore, i ricavi pubblicitari delle radio stanno aumentando il loro peso sul totale delle risorse (78% nel 2015, a fronte di un 70% nell’anno precedente). I quotidiani sono sempre meno. E la qualità è a rischio In termini economici, la torta generale della comunicazione vale 52,7 miliardi, e la flessione è dell’1 per cento rispetto all’anno scorso. Il segno resta negativo, dunque, ma la frenata è meno brusca che in passato. Media come la radio e la rete reggono meglio i venti perduranti della crisi (la pubblicità digitale si impenna a 1,7 miliardi) mentre le difficoltà dei giornali sembrano avere un carattere strutturale. A questo proposito, la crisi che caratterizza pesantemente da diversi anni il settore dei quotidiani e che si manifesta anche in termini di riduzione netta del numero di testate presenti sul mercato, ha inevitabili riflessi sull’ampiezza e sulla qualità dei contenuti informativi.