Aeranti-Corallo a Roma per un incontro dedicato all’emittenza locale nella radio digitale
Il presidente Marco Rossignoli: “Occorrono ulteriori frequenze per permettere l’avvio del digitale a regime nei bacini non ancora pianificati dall’Agcom”

“L’Emittenza locale nella radio digitale: per uno sviluppo della nuova tecnologia che sia la naturale evoluzione della radiofonia analogica”: questo il nome del convegno organizzato ieri a Roma da Aeranti-Corallo. Ad aprire i lavori il coordinatore Aeranti-Corallo e presidente Aeranti Marco Rossignoli che ha fatto il punto sull’attuale situazione: “L’Agcom – ha detto – ha suddiviso il territorio italiano in 39 bacini di servizio. Ad oggi l’Autorità ha pianificato le frequenze di 16 di tali 39 bacini e il Ministero dello Sviluppo economico ha già assegnato i diritti di uso delle frequenze pianificate (sia agli operatori nazionali, sia agli operatori locali) in 8 dei 16 bacini oggetto di pianificazione. Devono, pertanto, essere ancora pianificati gli altri 23 bacini definiti dall’Agcom”. Rossignoli ha quindi aggiunto che “Il Ministero dello Sviluppo economico deve ancora assegnare i diritti di uso delle frequenze agli operatori di rete locali e nazionali in 8 bacini che sono già stati oggetto di pianificazione e nei 23 bacini non ancora pianificati”. “Nei 16 bacini pianificati, le emittenti radiofoniche hanno già dato vita a oltre 25 società consortili per lo svolgimento dell’attività di operatore di rete locale, manifestando così, nei fatti, il proprio concreto interesse al digitale radiofonico”. Rossignoli ha, tuttavia, rilevato che, allo stato “non vi sono frequenze sufficienti per permettere l’avvio del digitale a regime nei 23 bacini non ancora pianificati e non è certamente pensabile che il DAB+ si possa sviluppare, al di fuori dei percorsi regolamentari in tali 23 bacini e con l’applicazione della regolamentazione nei soli 16 bacini fino ad oggi pianificati”. “Ciò - ha proseguito – danneggerebbe irrimediabilmente non solo l’emittenza radiofonica locale, ma anche l’intero processo di digitalizzazione che non basandosi, a differenza del settore tv, su uno switch off, bensì sullo sviluppo del mercato, necessita di una forte spinta propulsiva da parte di tutti gli attori del mercato stesso, con la conseguenza che non potrebbe certamente affermarsi in mancanza di una importante componente del comparto quale l’emittenza locale”.
Nuove frequenze al DAB+
Rossignoli ha, quindi, sollecitato l’attribuzione di nuove risorse frequenziali al DAB+, come quelle della banda 230-240 Mhz (il cosiddetto canale 13 Vhf) attualmente attribuito al Ministero della Difesa dal Piano di ripartizione delle frequenze (PNRF), ma non utilizzato. “Aeranti-Corallo chiede che il Ministero dello Sviluppo economico avvii al più presto un tavolo di confronto con il Ministero della Difesa e con le Associazioni nazionali più rappresentative dell’emittenza radiofonica, al fine di pervenire a una modifica del Piano Nazionale di ripartizione delle frequenze che destini i sei blocchi del canale 13 Vhf alla radiofonia digitale DAB+”. Luigi Bardelli, dell’esecutivo Aeranti-Corallo e presidente Corallo, ha evidenziato che “Occorre comprendere che il processo di digitalizzazione del segnale radiofonico, proprio perché costituisce un necessario complemento del più ampio progetto di ammodernamento infrastrutturale del Paese, non deve essere realizzato al di fuori delle regole e in particolare senza che lo sviluppo della nuova tecnologia costituisca la naturale evoluzione della radiofonia analogica, come invece espressamente previsto dalla legge. Un diverso modo di procedere – ha aggiunto Bardelli – minerebbe alla radice il pluralismo e la concorrenza che sussistono nel settore da quarant’anni”.