Access Live Communication coinvolta nella ricerca di partner e sponsor della mostra di Banksy
Al MUDEC di Milano – dal 21 novembre 2018 al 14 aprile 2019 – saranno esposti 80 lavori tra dipinti, sculture, stampe, oggetti, fotografie e video dell’artista senza identità

Per la prima volta un museo pubblico italiano ospita una mostra originale dedicata a uno dei più grandi e misteriosi esponenti della street art internazionale. Promossa da MUDEC (Museo delle Culture di Milano), Comune di Milano e 24 ORE Cultura, “The Art of Banksy. A Visual Protest” è una mostra non autorizzata, come tutte quelle dedicate all’artista inglese fino a questo momento. Banksy, infatti, continua a difendere il proprio anonimato e la propria indipendenza dal sistema. Per questa stessa ragione le mostre che portano il suo nome sono sempre un insieme di opere provenienti da collezioni private. Per “The Art of Banksy. A Visual Protest”, Access Live Communication - unit specialist di Live Communication di GroupM - e Red Carpet hanno stretto una partnership con 24 ORE System per la ricerca esclusiva di partner e sponsor. La mostra è prodotta da 24 ORE Cultura con la collaborazione artistica di Madeinart - società di ideazione di mostre e contenuti per l’arte - e con la firma esclusiva del curatore Gianni Mercurio, massimo esperto di street art in Italia.
L’arte di Banksy
Con un taglio ironico e satirico l’arte di Banksy affronta tematiche inerenti alle assurdità della società contemporanea: la manipolazione mediatica, la guerra, l’inquinamento, il consumismo, lo sfruttamento minorile, la brutalità della repressione poliziesca. Dal 21 novembre 2018 al 14 aprile 2019, al MUDEC saranno esposti 80 lavori tra dipinti, sculture, stampe, oggetti, fotografie e video, in un allestimento che illustra il lavoro di Banksy con uno sguardo retrospettivo. Coerentemente con i principi di fruizione delle opere dell’artista, non sono presenti in mostra opere sottratte illegittimamente da spazi pubblici ma solo opere di provenienza certificata da collezionisti privati. Una protesta visiva che coinvolge un pubblico vastissimo ed eterogeneo come quello del MUDEC, museo che in soli tre anni è diventato uno dei più amati dai milanesi e che ha registrato più 1.500.000 di visitatori.