Anche UPA interviene sulla controversia delle misurazioni di Facebook
L’associazione rilancia la proposta di realizzare un “libro bianco sul digitale” che potrebbe contare sulla partecipazione dell’intero sistema della comunicazione
Per la seconda volta nel giro di due mesi Facebook ha dichiarato di aver trovato errori di applicazione nelle metriche di misurazione dei propri risultati. Si tratta di dati fondamentali che impattano sulle scelte di pianificazione pubblicitaria delle aziende sia dal punto di vista strategico che operativo. Al di là dei giudizi di merito su come si possa commettere questo tipo di errore, sentiamo sempre più la necessità, nell’articolato e complicato panorama dei media, di un approccio di metodo per ridurre le opacità, minimizzare gli errori e investire al meglio, comunicare senza dispersione e misurare i ritorni. Per questo UPA ha lanciato la proposta di realizzare un “libro bianco sul digitale” con la partecipazione dell’intero sistema della comunicazione.
Lorenzo Sassoli de BianchiIndividuare linee guida comuni
L’obiettivo è quello di individuare linee guida comuni a tutti per una trasparenza condivisa. Al primo posto del progetto si situa la necessità di utilizzare metriche di misurazione condivise e certificate da istituti terzi: non può essere il mezzo che, pur grande e potente, fornisce da solo i propri risultati. Il libro bianco raggruppa oggi intorno al tavolo oltre a Upa anche Assocom, FCP Assointernet, Fedoweb, Fieg, Iab, Netcomm e Unicom. Al termine del lavoro comune su misurazioni (viewability), gestione dei dati e loro proprietà, valori di investimenti pubblicitario, filiera del programmatic e adblocking siamo certi che il mercato sarà più sicuro, i parametri di riferimento condivisi e si eviteranno errori dannosi per tutto il sistema.