Autore: Redazione
19/07/2018

Il nuovo corso di Cattolica Assicurazioni passa anche attraverso un ritorno alla pubblicità: nel pitch creativo, Utopia, McCann e FCB Milan, con relative proposte media

Il Gruppo veronese di cui è diventata da poco responsabile della comunicazione Emanuela Vecchiet sta preparando un rilancio in advertising, con relativa attivazione di un adeguato budget, e che potrà avvalersi del ruolo appena acquisito di main sponsor per 7 anni delle Nazionali di rugby

Il nuovo corso di Cattolica Assicurazioni passa anche attraverso un ritorno alla pubblicità: nel pitch creativo, Utopia, McCann e FCB Milan, con relative proposte media

Dopo l’approvazione del bilancio 2017 che ha confermato tutta la solidità del Gruppo (con raccolta in crescita del 5,2% a 5 miliardi di euro e un aumento sia del ramo vita, al +7,5%, che di quello danni, al +2,1%) e, successivamente, del nuovo sistema di governance – anche in seguito all’ingresso, lo scorso ottobre, di Warren Buffett come maggiore azionista - per Cattolica Assicurazioni che, però, ha confermato il proprio modello d’impresa cooperativo, si sta per aprire anche una nuova fase di comunicazione. Di quest’area dallo scorso novembre è responsabile Emanuela Vecchiet (che si occupa anche delle relazioni istituzionali), dopo essere stata per 10 anni in Generali Italia, da ultimo come responsabile corporate identity e media relations, da cui proviene per altro anche l’a.d. Alberto Minali. A questo fine, è stato avviato un pitch per la definizione del nuovo partner creativo, al quale risultano essere state invitate FCB Milan, McCann, Utopia (la stessa recentemente incaricata del lancio del brand low cost di Vodafone ho.) e molto probabilmente almeno un’altra agenzia. Novità dovrebbero esserci anche sul fronte del planning – attualmente curato internamente ma per un budget atl che, nell’ultimo biennio, è stato praticamente pari a quasi zero – con proposte in merito che sarebbero state chieste ai partner delle sigle coinvolte per la nuova campagna. Logico pensare che l’investimento torni ad avere anche un certo rilievo.
Main sponsor del rugby
La comunicazione potrebbe “giocare” – è il caso di dirlo – anche intorno al nuovo ruolo della compagnia, annunciato a inizio mese, di main sponsor delle Nazionali di rugby, dalle prime squadre maschili e femminili alle selezioni juniores, senza tralasciare gli Azzurri (e le Azzurre) del rugby a sette. Su questo fronte, il Gruppo veronese (ma diffuso su tutto il territorio italiano, dove operano circa 1.500 agenzie) di cui è presidente Paolo Bedoni, subentra al Gruppo Crédit Agricole (che ha invece comunicato ieri di essersi legato all’Inter). Il logo di Cattolica comparirà sulle maglie di tutte le rappresentative e, inoltre, le partite interne disputate dalla Nazionale maggiore a novembre si chiameranno “Cattolica Test Match”. Si tratta di un accordo di lunga durata (sette anni, fino al 2025) e dall’impegno decisamente importante (si parla di una cifra superiore ai 2 milioni di euro all’anno, circa il doppio di quanto la Fir riceveva da Crédit Agricole negli ultimi anni di partnership). In sede di presentazione, i vertici dell’insegna ne hanno sottolineato una serie di tratti comuni con il rugby, come la lealtà, la trasparenza, il desiderio di competere e di vincere, e la coesione.
Funzione sociale
Bedoni ha pure accennato alla funzione sociale svolta da Cattolica - unica cooperativa del ramo assicurativo quotata in Borsa - con forme di “restituzione” verso il territorio, auspicando inoltre che si crei la possibilità di partecipare a iniziative nelle scuole in collaborazione con la Fir. Il nuovo piano industriale triennale di Cattolica Assicurazioni recentemente approvato dovrebbe portare nel 2020 a un utile operativo fra i 375 e i 400 milioni di euro, con una crescita superiore al 60% rispetto al 2016.