La Cucina Italiana: la raccolta incrementa del 2%, il digital sfiora il 50% dei ricavi da pubblicità
Lo storico mensile oggi di proprietà di Condé Nast si presenta con una nuova veste firmata da Maddalena Fossati, direttore della testata dallo scorso settembre, che coniuga modernità con lo spirito dei fondatori nel 1929
È stato presentato ieri a Milano il restyling de La Cucina Italiana firmato dal direttore responsabile Maddalena Fossati Dondero, al timone del giornale Condé Nast dallo scorso settembre, e dal direttore editoriale Luca Dini. Al via dal numero di dicembre dedicato al Natale, il nuovo corso del mensile di cucina che vanta 88 anni di pubblicazioni punta ad ampliare ulteriormente il proprio target di lettori e di investitori pubblicitari, anche in ambito extra settore. Il sistema costituito dal cartaceo e dal sito web registra una crescita del 2% nella raccolta pubblicitaria, di cui il digital rappresenta quasi il 50%. Il mensile ha una diffusione di 61mila copie, di cui 16mila abbonati, e un lettorato di 752mila persone, mentre tra sito e piattaforme social La Cucina Italiana supera i 4 milioni di contatti mensili, con una crescita anno su anno del 56% per gli unique user, e del 30% per le pagine viste. Il mensile, unico brand italiano originale di Condé Nast Italia, «è leader per pagine di pubblicità nel suo segmento tra i mensili di fascia alta» precisa il direttore generale Francesca Airoldi. Il nuovo approccio del giornale riprende gli obiettivi degli albori, ossia «parlare di ricette e stili di vita - spiega Maddalena Fossati -, e dare un contributo reale alla cultura gastronomica italiana». Spazio a nuovi mercati come quello del vegetariano e del vegano, alla cucina per bambini, e attraverso il tema del vino si vuole ampliare il target maschile che oggi rappresenta il 40% del lettorato online e il 35% circa di quello del cartaceo. La Cucina Italiana pensa anche agli inesperti con la rubrica “Absolute Beginners”.
La promozione
Il restyling è oggetto di un promozione in primo luogo su tutti i mezzi del gruppo Condé Nast e nei punti vendita, con particolare attenzione alla grande distribuzione organizzata. A queste attività si aggiunge una pianificazione di 85 spot su Radio Italia per tre settimane.
Le novità del restyling
Il recupero delle origini coniugato alla modernità è la cifra stilistica del nuovo La Cucina Italiana, a partire dalla testata che recupera suggestioni della grafica anni ’50 del giornale, ridisegnata da Mucca Design, studio newyorkese di Matteo Bologna. Oltre alle ricette, rigorosamente documentate nella cucina di redazione, ci sono storie di ampio respiro, viaggi gastronomici, rubriche originali che vanno dal galateo a tavola e nel ricevere a testimonianze di celebrity e una sezione finale, dedicata alla storica scuola La Cucina Italiana e che propone una serie di tutorial, dalla ricetta per i principianti a quella per viziare il cane di casa. «Vivere nel presente mantenendo ben salde le radici nel nostro glorioso passato e nell’italianità di cui siamo fieri: è questa la filosofia che ci guida» spiega Fossati che annuncia il lancio del “Manifesto della cucina felice”, un invito ad approcciare la cucina naturale, leggera, sostenibile. Inoltre, ispirandosi sempre al 1929, «vogliamo istituire un nuovo Comitato di Degustazione che selezioni i grandi piatti delle nostre tradizioni regionali e li promuova e li tuteli a livello internazionale, con l’obiettivo di candidarli come patrimonio dell’umanità Unesco». Sul fronte dei contenuti, c’è un perfetto equilibrio tra l’offerta cartacea e quella online: «Non ha senso vedere i brand come terreno di battaglia tra l’online e l’offline - spiega Dini -. I più innovativi palinsesti mediatici si basano, oggi che la preistoria digitale è finita, su un equilibrio tra giornale fisico, web e esperienza live». Ai due pilastri del brand carta e web, aggiunge Dini, si unisce la parte di eventi live, di cui primo elemento è La Scuola, che con i suoi cicli di lezioni introduce ogni anno 6mila persone all’arte della cucina.
I contenuti del numero di dicembre
Il numero di Natale è aperto da una copertina dove campeggia la ciambella «velluto rosso» realizzata da Nicola Di Lena, pastry chef del Seta, il due stelle Michelin del Mandarin Oriental di Milano. Segue il ricettario diviso in sezioni, dagli antipasti ai dolci, dalle specialità natalizie regionali al cenone vegano. E ancora, un tour delle nuove mete gourmet di Milano e Roma, uno speciale bollicine che abbina ogni bottiglia a un cibo e a una musica, il galateo delle feste per famiglie allargate, il ricordo di Natale firmato da Cristina Donadio, la “Scianel” di “Gomorra”. A gennaio è in arrivo il numero “detox”, e per febbraio un “piccante” omaggio a San Valentino.