La ricetta vincente di Criteo
Tecnologia, relazioni con i publisher e approccio user-centrico

La prima convention Emea di Criteo, si è tenuta martedì nella sede parigina della società. Non solo una bella location ma anche innumerevoli spazi pensati per comunicare, condividere idee, svagarsi. Il metodo di lavoro è impostato per rendere partecipi e proattivi i tecnici; le attività di team building e le iniziative come il “Criteo Hackaton”, volte a stimolare i dipendenti a proporre idee per migliorare il prodotto, sono notevoli. In quest’ambiente la società tecnologica ha aperto le porte della propria casa madre ai giornalisti. I prodotti vengono proposti e declinati su base locale, ma sempre seguendo le direttive della sede francese, dove sono concentrate tutte le attività corporate e il reparto di ricerca e sviluppo del prodotto che occupa ben 400 esperti. Attraversando gli uffici ci si rende conto di quanto dispiego di forze sia necessario per dare all’utente la semplicità a cui il digitale ci ha abituato. Dopo l’apertura della convention di Gilles Giudicelli, head of research Criteo, a introdurre l’ultima survey dedicata al futuro dell’ecommerce di cui DailyNet ha pubblicato i dettagli ieri diamo uno sguardo al mercato nostrano parlando con Alberto Torre, managing director di Criteo Italia.
Nella ricerca dedicata all’ecommerce non si possono ignorare i crescenti volumi di transazioni effettuate da mobile. qual è l’andamento del nostro paese?
L’Italia è stata un po’ più lenta di altri mercati nelle transazioni da mobile ma a oggi ben il 30% dei pagamenti viene effettuato da questi device. In un anno le percentuali di vendite di questo segmento sono cresciute molto, ci aspettiamo, infatti, una vera e propria esplosione del mobile payment nei prossimi anni. Nel Q4 2014 l’mpayment corrispondeva al 24% delle transazioni ed ha raggiunto in dodici mesi, nel Q4 2015, il 26-28%. Fino ad arrivare al 30%, nel Q1 2016, come testimonia quest’ultima ricerca, superando la Francia, al 26%, in recupero sulla Spagna al 35% e in rincorsa sul 49% dell’Uk.
Quali sono i punti di forza di Criteo in Italia?
Sicuramente la tecnologia, le relazioni con i publisher e l’approccio strategico user-centrico. Criteo è una soluzione di performance marketing one to one, da sempre vincente in ambito display. Con lo strumento tecnologico “Universal Match” siamo in grado di seguire il customer jorney attraverso diversi device e continuare a proporre il giusto prodotto, all’utente interessato nel momento a lui più utile. La tecnologia di cripting dell’email Md5 ha permesso una strategia omni-channel, rendendo possibile un approccio deterministico nel pieno rispetto della privacy. Ad oggi infatti ammonta solo al 3-4% la percentuale di utenti che cancella i nostri cookies. In Italia siamo molto orgogliosi delle forti relazioni che in pochi anni siamo riusciti a stringere con i publisher. Il modello di business di Criteo è fondato sul click quindi gli utenti che esplicitano di non gradire la pubblicità ci risparmiano di deliverare campagne inutilmente, garantendo un alto grado di soddisfazione anche agli editori con cui lavoriamo. Un circolo virtuoso che ben si adatta all’evoluzione del mondo dell’advertising.
Qual è l’andamento della filiale italiana? Con un polo di ricerca così attivo nella casa madre quali soluzioni dobbiamo aspettarci?
La filiale italiana è cresciuta rapidamente dal 2012, lo scorso anno ci siamo trasferiti nella sede di piazza Arcole 4 e ad oggi il team è di 26 persone. L’obiettivo di crescita worldwide e del 20%, la nostra country sta lavorando bene, puntiamo infatti a un 25% nel 2016. Per quanto riguarda i prodotti, da circa 6 mesi è stata lanciata anche in Italia l’innovativa soluzione di email retargeting. Dall’acquisizione della startup Tedemis, Criteo ha approntato un prodotto che, grazie alle partnership con i provider email del territorio riesce a fare retargeting mirato erogando campagne di email marketing. In alcuni casi l’email retargeting raggiunge fino al doppio del valore dell’adv display. Nell’arco di 5 mesi, infatti, abbiamo raggiunto il 13% di reach netta e ci siamo prefissati l’obiettivo di raggiungere il 20% entro la fine dell’anno. Per quanto riguarda il futuro delle nostre soluzioni stiamo guardando al challenge dell’ecommece con i negozi fisici come tematica sempre più rilevante, la stiamo affrontando attraverso la tecnologia dei beacon, di cui stanno già discutendo qui a Parigi.