Autore: Redazione
25/06/2024

Urban Vision celebra il Pride Month con uno “Spazio pubblicitario libero, dal pregiudizio”

La creative-tech media company dedica i suoi impianti di Milano, Roma, Napoli e Catania alla campagna Urban Pride

Urban Vision celebra il Pride Month con uno “Spazio pubblicitario libero, dal pregiudizio”

Per tutto il mese di giugno, Urban Vision Group ha esposto sui suoi maxi-impianti DOOH di Milano, Roma, Napoli e Catania la campagna Urban Pride “Spazio pubblicitario libero, dal pregiudizio”, che esprime in maniera chiara la posizione dell’azienda sul tema dei diritti LGBTQIA+. Mutuato dal messaggio che si può trovare ancora ancora oggi sui tradizionali spazi per le affissioni (“Spazio pubblicitario libero”), la campagna semplice ed immediata ha una grafica altrettanto sintetica, contornata dai colori della bandiera arcobaleno simbolo del Pride, presente in pianificazione anche sui principali quotidiani nazionali. Lo spazio pubblicitario, prodotto alla base del business di Urban Vision Group, leader dell’OOH, diventa quindi il mezzo per comunicare il supporto alla comunità LGBTQIA+, al riconoscimento dei suoi diritti e a favore dell’inclusività, dimostrando ancora una volta l’impegno attivo dell’azienda per la sostenibilità sociale. “Con la campagna corporate Urban Pride - dichiara Gianluca De Marchi, CEO e Founder di Urban Vision Group - vogliamo mostrare con orgoglio la nostra bandiera rainbow su tutti i maxi digital led di Urban Vision, per celebrare il Pride Month e sostenere i diritti della comunità LGBTQIA+. Come azienda, siamo costantemente impegnati nel favorire un ambiente di lavoro inclusivo e paritario, rispettoso delle diversità e dell’unicità di ciascuno. Il nostro desiderio è che questo si possa riflettere nell’intera società, purtroppo ancora legata, per molti versi, al pregiudizio. Con la campagna Urban Pride ci impegniamo a promuovere una cultura di inclusione e rispetto, libera dal pregiudizio, mostrando che il cambiamento può essere sostenuto attivamente anche dalla pubblicità, trasformando gli spazi commerciali in luoghi di dialogo attivo”.