Un nuovo studio europeo conferma il ruolo dei punti vendita nel ciclo d’acquisto e l’importanza che ha l’ultra-personalizzazione
Nell’indagine - che è stata condotta da Epson - emerge che il 73 per cento dei dipendenti nel settore della vendita al dettaglio (retail&hospitality) ritiene l’uso dei dispositivi personali un mezzo utile per intensificare la relazione tra clienti e rivenditori

Attraverso dispositivi indossabili, realtà aumentata e big data, la tecnologia si appresta a rivoluzionare il futuro della vendita al dettaglio, offrendo un’esperienza di acquisto più personalizzata sia online sia in negozio. È quanto emerge da un nuovo studio europeo condotto da Epson, il principale produttore di POS in Europa, al quale hanno preso parte 17 esperti di settore provenienti da tutto il mondo e oltre 7.000 dipendenti full-time europei, di cui 1.100 impiegati nel retail & hospitality, in Francia, Germania, Italia, Regno Unito e Spagna, allo scopo di indagare gli atteggiamenti sull’ambiente di lavoro del futuro e su come cambieranno ruoli e funzioni nel settore nei prossimi anni. Il 72% degli europei (il 77% degli italiani) attualmente impiegati nel settore retail & hospitality intervistati ritiene che le vendite diventeranno sempre più personalizzate e che il personale contribuirà a migliorare l’esperienza di acquisto, confermando il ruolo dei negozi fisici nel ciclo d’acquisto. Se da un lato circa la metà degli intervistati (49% europei; il 52% degli italiani) è dell’idea che i big data avranno un impatto positivo sull’intero settore, il 42% degli europei (il 36% degli italiani) teme che i clienti non rinunceranno alla protezione dei loro dati a favore di un’esperienza di acquisto più personalizzata. Questo aspetto è molto importante e deve essere valutato attentamente affinché i punti vendita possano sfruttare appieno le opportunità offerte dalla tecnologia. Dallo studio è emerso che il 73% (e ben il 79% degli italiani) dei dipendenti nel settore in oggetto ritiene che mediante l’uso dei dispositivi personali sarà possibile intensificare la relazione tra clienti e rivenditori. I negozi fisici continueranno ad avere un ruolo prioritario, tant’è che meno di un terzo degli intervistati ritiene plausibile un futuro senza di essi: secondo le stime, in media il 56% (il 57% italiani) delle decisioni di acquisto continuerà, almeno per i prossimi anni, ad essere presa in negozio. Tuttavia, i negozi fisici così come li intendiamo oggi subiranno probabilmente profondi cambiamenti. Verranno introdotte nuove iniziative, ad esempio il riconoscimento automatico dei clienti, per fornire un’esperienza di acquisto ultra-personalizzata, come previsto dal 72% degli intervistati (e ben il 77% degli italiani). Secondo il 46% (il 50% degli italiani), inoltre, i negozi non terranno più merci a magazzino e sfrutteranno la realtà aumentata per fornire ai clienti suggerimenti e servizi personalizzati (63% vs il 66% degli italiani), creando on-demand prodotti su misura all’interno del punto vendita.