Autore: Redazione
18/12/2023

Truffe online: non aprite quella porta. Le risposte e i rimedi di Gen

In un mondo sempre più lanciato verso il progresso e l’innovazione, l’altra faccia della medaglia è impersonata dagli imbrogli che popolano la Rete. Ce ne parla Silvia Signorelli, Senior Marketing Manager Italy and Balkans dell’azienda a cui afferiscono brand della cybersicurezza quali Norton, Avast, Avira

Truffe online: non aprite quella porta. Le risposte e i rimedi di Gen

Silvia Signorelli

Truffe, phishing e altre forme di manipolazione umana costituiscono oltre il 75% di tutte le minacce digitali. Ancora di più oggi, all’interno del nuovo mondo, quello del web 3.0, in costante evoluzione e aggiornamento. Nell’intelligenza artificiale, come ChatGPT, i criminali informatici trovano ora un ulteriore supporto nella creazione di truffe sofisticate, che hanno portato a un’impennata nella diffusione. Ne parliamo con Silvia Signorelli (protagonista di DailyOnAir - The Sound Of Adv), Senior Marketing Manager Italy and Balkans di Gen, a cui afferiscono vari noti brand della cybersicurezza (Norton, Avast, Avira e altri). 

Quali sono le minacce più attive in Rete?

«Dalle nostre ultime analisi possiamo dire che circa il 70% degli imbrogli perpetrati in Rete hanno inizio con il famigerato phishing (attraverso il quale un malintenzionato cerca di ingannare la vittima convincendola a fornire informazioni personali, dati finanziari o codici di accesso, fingendosi un ente affidabile in una comunicazione digitale); un rischio che affligge il web da anni ma che oggi, con l’avvento dell’AI è divenuto ancora più forte. Abbiamo poi individuato tre focus: i siti fasulli; le richieste di riscatto chieste per non diffondere dati personali; la presenza di sedicenti tecnici che si spacciano per assistenti, magari dopo aver letto le nostre lamentele sui canali social e a quel punto non è così difficile risalire al numero di telefono della futura vittima… ».

In quali settori è possibile incappare maggiormente in problematiche legate alla sicurezza online e quali sono le situazioni più sottostimate?

«Tutti i settori dell’e-commerce sono a rischio, soprattutto nei periodi caldi dell’anno (tra ricorrenze e festività). Per fare un esempio lontano dal nostro Paese, in Gran Bretagna sono state monitorate applicazioni fake nei siti di incontri; oggi, come già detto, con il costante progresso dell’intelligenza artificiale è sempre più agevole costruire un’identità falsa. A essere minacciati sono prevalentemente i settori bancari e finanziari e può capitare che la truffa nasca anche su piattaforme social come TikTok, in cui con video fake si sfruttano le immagini costruite ad arte di personaggi celebri per spingere l’utente verso un tranello che profuma di phishing. Sia come sia, raccomandiamo sempre di verificare la veridicità dei siti in cui ci si muove. Riguardo le situazioni sottostimate, ammettiamo che ormai ci siamo si troppo abituati a condividere sui social qualsiasi cosa che interessi la nostra sfera privata, dalle vacanze, ai problemi, alle aspirazioni, e nel mentre offriamo, senza accorgercene una moltitudine di informazioni, preda dei truffatori. Ma se il mondo tech e l’AI nascondono pericoli in ogni dove, dobbiamo altresì essere consapevoli che siamo noi a contribuire alle stesse minacce. Attenzione, quindi, alle notizie carine, che sembrano innocue, e alla mancata protezione di tutti i dispositivi: sono ancora in pochi quelli che proteggono il dispositivo mobile, strumento con il quale viviamo a stretto contatto».

Ci sono momenti dell’anno in cui si rischia di più?

«Esiste una stagionalità, Black Friday, Natale… Lo scorso anno, da un’intervista che ha riguardato 1000 utenti si è scoperto che in media erano state affrontate 200 euro di truffa informatica per persona. Ci sono stati anche dei casi particolari: una recente mail legata al back to school, che avvisava di un virus, ma dietro c’era un’attività di phishing. In Israele si è sfruttata una fantomatica applicazione che avvisava di pericoli missilistici, ma in realtà rubava informazioni basilari dell’utente».

A che punto si trova il nostro Paese sul fronte di truffe/sicurezza/protezione?

«C’è una buona attenzione, ma sul fronte mobile siamo in ritardo. Dobbiamo essere sempre più attenti, perché l’AI ha creato un nuovo mondo, per truffe sempre più sofisticate. Nonostante la consapevolezza crescente, dobbiamo adottare un modus operandi che ci deve portare ad autentificare tutto quello che ci arriva, siano telefonate o comunicazioni bancarie. Di fatto, si tratta di una nuova quotidianità».

Come ha evoluto GEN la propria strategia nel corso delle ultime stagioni e cosa sta preparando per il 2024?

«Continueremo a curare le soluzioni di protezione personale e aziendale. Per bloccare le minacce utilizziamo l’AI, che ci permette di capire se ci sia un comportamento sospetto prima che diventi una minaccia. In generale, la tecnologia aiuta, ma dobbiamo essere sempre più consapevoli, tra deep fake video, mail che arrivano, l’AI generativa, è sempre più facile costruire una truffa. Noi siamo pronti a creare sistemi di protezione sempre più sofisticati, ma l’utente finale non deve aprire la porta agli imbrogli».