Toyota porta la blockchain nella pubblicità digitale con Lucidity
La casa auto giapponese ha sperimentato la tecnologia della startup riducendo gli sprechi e le frodi con il risultato di un incfremento del 21% alle visite al sito rispetto ad operazioni simili
Da sempre Toyota ha avuto un approccio avanguardistico alla pubblicità digitale e anche oggi la casa giapponese continua a sperimentare tecnologie innovative per le sue attività di advertising online. L’ultimo esempio in questo senso è la partnership con Lucidity, società per la blockchain analytics, che ha portato al ridimensionamento delle frodi. In particolare, racconta Ad Age, Toyota ha effettuato una campagna pilota con l’obiettivo di ridurre al minimo lo spreco di denaro: il risultato è un innalzamento del 21% delle visite al sito rispetto a operazioni simili, ma condotte senza il supporto di Lucidity, ha spiegato Nancy Inouye, Media Director di Toyota per il Nord America.
la Blockchain nella pubblicità
Come nota ancora Ad Age, il caso di Toyota è piuttosto isolato nel panorama pubblicitario. La blockchain, nel nostro settore, è stata accolta con la promessa di maggiore efficienza e trasparenza, senza però riuscire a convincere un numero consistente di spender. La blockchain è un database, in cui le transazioni o altri set di dati sono registrati cronologicamente e resi disponibili a tutti i membri partecipanti. Inouye sostiene che la tecnologia “fornisce agli inserzionisti una maggiore trasparenza su ciò che sta succedendo nella programmatic supplay chain. Ci fornisce un insieme pulito di dati per analizzare e ottimizzare una campagna”.
La campagna Toyota
L’agency of record di Toyota, Saatchi & Saatchi, ha acquistato circa 10 milioni di impression negli Stati Uniti attraverso la DSP di AppNexus. Lucidity a sua volta ha raccolto i dati a livello di log dai vendor di tutta la supply chain digitale, incluso AppNexus, e ha inserito tali informazioni nel suo software per trovare discrepanze come frodi, domain spoofing o traffico generato da bot. Lucidity ha segnalato gli editori e le applicazioni che hanno avuto un alto livello di impression e di discrepanza di click - un indicatore di frode come l’infiltrazione di bot - permettendo a Toyota di spostare i suoi dollari pubblicitari verso siti web più performanti.
Frodi e viewability
Inouye ha spiegato che la tecnologia blockchain è stata considerata da Toyota per diverso tempo, specialmente perché, come molti marchi, la società desidera una maggiore trasparenza nei processi di buying digitale. “Le frodi e la viewability sono dei problemi enormi nel marketing contemporaneo”. Soprattutto nell’area del programmatic, dove le aziende collaborano con più vendor e comprendere ciò che accade dietro le quinte è quasi impossibile. Anche il processo di raccolta e messa a frutto dei dati è complicato dalla varietà di fonti e dalla difficoltà di riordinare e abilitare tali informazioni. Una situazione ancor più vera quando entrano in campo i walled garden, ossia Facebook e Google. La tecnologia di Lucidity permette a tutti gli attori della supply chain di conoscere, in tempo reale, se una qualsiasi impression è valida, ha aggiunto Nikao Yang, COO dell’azienda. Se due vendor su cinque, per esempio, ritengono che una impression non sia valida, allora la tecnologia blockchain di Lucidity la segnalerà come sospetta. Lucidity, infatti, è in grado di individuare delle “falle” nella supply chain, ottimizzando in tempo reale le attività di buying di un inserzionista. La startup, è definita da Crunchbase come “una società di marketing analytics che utilizza la blockchain”. Fondata nel 2017 in California, la scorsa estate ha ricevuto un finanziamento di 5 milioni di dollari e oggi genera un giro d’affari annuo di 1 milione. Lucidity è anche coinvolta in prima persona in un gruppo di lavoro di IAB Tech dedicato proprio alla blockchain.