Autore: Redazione
13/03/2023

Toluna: i valori dei brand non perdono rilevanza neanche in tempi di crisi

Le principali evidenze dal Barometro Globale dei Consumatori: cresce la soddisfazione per la vita, ma in Italia il dato resta tra i più bassi al mondo (36%); sei intervistati su 10 rimandano le grandi spese, mentre si tagliano attività ricreative e acquisti

Toluna: i valori dei brand non perdono rilevanza neanche in tempi di crisi

Il 2023 ha raccolto gran parte della spiacevole eredità del 2022: tra aumento del costo della vita e diffusa instabilità politico-economica, anche nel nuovo anno i consumatori di tutto il mondo si trovano a doversi confrontare con importanti pressioni che influenzano inevitabilmente stile di vita e scelte d’acquisto. Come stanno reagendo davanti a tali difficoltà? E come si ripercuote questa situazione sul rapporto tra brand e acquirenti? Le risposte a questi interrogativi arrivano dalla ventunesima wave del Barometro Globale dei Consumatori di Toluna, digital market research agency che, attraverso la sua piattaforma di consumer insight, ha svolto un’indagine a gennaio 2023 che ha coinvolto oltre 15mila rispondenti (di cui più di 1000 italiani) in 18 mercati, rivelando aspettative e preoccupazioni per l’anno da poco iniziato. Quasi la metà (47%) dei partecipanti globali si dichiara “molto soddisfatta” per l’andamento della vita nelle due settimane precedenti all’indagine. Un dato di sei punti percentuali più alto rispetto a gennaio 2022, ma che in Italia si ferma al 36%, tra i più bassi al mondo. Nonostante il generale incremento della life satisfaction, solo il 27% dei panelisti totali si definisce “molto fiducioso” sulla possibilità di poter spendere nei prossimi mesi, percentuale che cala ulteriormente nel Belpaese (11%). In tutto il mondo, quattro rispondenti su 10 si definiscono molto preoccupati per la propria sicurezza finanziaria, così come il 35% degli italiani; questi ultimi si dimostrano particolarmente pessimisti, solo il 17% crede che assisterà a un miglioramento della situazione economica personale nei prossimi tre mesi, mentre il 23% lo posticipa entro la fine dell’anno.

Problematiche lavorative

Preoccupa la situazione occupazionale: il 40% dei nostri connazionali teme per il proprio impiego, ha un’occupazione ridotta o è rimasto disoccupato durante la pandemia (+5% rispetto al dato globale). Prevedibilmente, l’aumento del costo della vita e dell’energia condizionano le spese, come confermano sette panelisti su 10 sia a livello globale che nazionale. Allo stesso modo, sei su 10 dichiarano di voler rimandare i grandi acquisti fino ad una nuova stabilizzazione finanziaria. Quali saranno, dunque, le spese maggiormente impattate nel prossimo futuro? Nei tre mesi successivi al sondaggio, i rispondenti italiani sono intenzionati a tagliare sulle attività ricreative come mangiare fuori casa (33%), acquistare prodotti di marca (25%), frequentare bar e pub (21%) e scommettere (19%). Gli intervistati mostrano una diffusa propensione a un approccio più accorto e orientato al valore, che si traduce nell’intenzione di ridurre gli acquisti superflui (come sostenuto dal 55% degli italiani), confrontare i prezzi (41%) e visitare più negozi alla ricerca di occasioni (46%). Dati che confermano ancora una volta l’importanza per i brand di comunicare in modo efficace se stessi, al di là del mero prodotto o servizio, per conquistare i consumatori.

Impatto positivo cercasi

Oltre al rapporto qualità-prezzo, divenuto oggettivamente una priorità, rimangono centrali nel costumer journey i valori del brand. La ricerca di Toluna rivela che i consumatori vogliono relazionarsi con aziende che dimostrino un impatto positivo, sia sull’ambiente che nel mondo nel suo complesso. Il 75% degli intervistati italiani inizierebbe a usare (o utilizzerebbe più frequentemente) un brand per via delle sue attività ambientali e sociali positive mentre, al contrario, una percentuale simile si allontanerebbe da organizzazioni dall’influenza negativa. Qualcosa, però, li ostacola: due panelisti su tre asseriscono di non potersi permettere di prendere più decisioni basate sui valori dei brand mentre altrettanti, seppur intenzionati, ritengono di non avere a disposizione informazioni sufficienti. Il 71% dei rispondenti italiani dichiara che vorrebbe essere messo al corrente sugli ideali e l’etica dei brand. Interpellati, infine, relativamente alle azioni che i brand dovrebbero intraprendere, il 62% degli intervistati del nostro Paese hanno espresso come desiderio principale una maggiore sincerità e autenticità riguardo ai valori dell’azienda. Altre priorità emerse sono la riduzione dell'uso di imballaggi (60%) e l'adozione di politiche a beneficio dell'ambiente e della società (52%).