Autore: Redazione
28/09/2016

The Boston Consulting: il digitale è sempre più rilevante per tutte le fasce di consumatori

Uno studio sottolinea come l’esperienza omnicanale non significhi solo un passaggio dall’acquisto fisico a quello online, ma riguardi un ecosistema capace di soddisfare differenti necessità di diversi consumatori

The Boston Consulting: il digitale è sempre più rilevante per tutte le fasce di consumatori

Scovare un capo d’abbigliamento online, ammirarlo e decidere di farlo proprio, prenotandolo direttamente dal sito. Però intanto, sincerarsi della sua esistenza concreta e andarlo a provare in un negozio, condividendo le proprie impressioni sui social. Sembra che non si possa stare senza dare uno sguardo al web. La rilevanza della rete per la quasi totalità dei consumatori ci dice che le aziende del lusso devono trovare nuovi strumenti per coinvolgere e interagire con loro. Ma non si tratta di un fenomeno che coinvolge solo i Millennials perché, come rileva l’ultimo studio pubblicato da The Boston Consulting, anche il 75% dei baby boomers e dei consumatori più maturi si dichiara preparato a un’interazione su più canali con i brand. Diecimila interviste, dieci Paesi e un’esperienza omnicanale Lo studio è stato condotto intervistando oltre 10mila consumatori in 10 Paesi, Italia inclusa, e sottolinea l’importanza dell’esperienza omnicanale, che non significa solo una migrazione dei consumatori dall’acquisto in negozio a quello online, ma che riguarda invece la creazione di un ecosistema che soddisfi differenti necessità. Per fare un esempio, il 31% dei consumatori desidera un servizio di delivery integrato, il 24% vorrebbe invece uguali promozioni su tutti i canali. I brand devono insomma essere pronti a “incontrare” i clienti lungo tutto il percorso di vendita in numerosi punti di contatto e armonizzare tutta la customer experience. L’ecommerce vale il 7% del mercato globale del lusso Il rapporto testimonia che il 41% dei luxury shoppers cerca beni e servizi online e li acquista online, mentre il 9% fa il percorso inverso. L’ecommerce vale oggi il 7% del mercato globale del lusso, ma per il 2020 questa quota sarà cresciuta fino al 12%.  In Russia e Giappone sono le fasce più mature dei luxury shoppers a servirsi maggiormente delle nuove tecnologie. Un’osservazione speciale riguarda in particolare due Paesi, Italia e Francia, da sempre associati con il lusso. In entrambi permane una certa preferenza per l’esperienza in-store. Solo il 31% dei francesi ha dichiarato di aver condotto una ricerca online prima di fare l’ultimo acquisto di lusso.