Autore: Redazione
24/02/2022

Teads svela come i publisher stiano reagendo sul fronte cookieless

Una survey che aggiorna le risposte di un anno fa: gli editori si stanno focalizzando su contenuti di qualità e dati di prima parte. Le priorità del 2022 sono cresciute del 100% da un anno ad un altro. I media stanno investendo in tecnologie sostenibili per monetizzare le loro inventory

Teads svela come i publisher stiano reagendo sul fronte cookieless

Teads, The Global Media Platform (https://www.teads.com/), presenta i risultati della sua ultima ricerca relativa a come i publisher si stiano preparando all’era cookieless. Si tratta di un aggiornamento della stessa survey lanciata nel 2021 (https://www.teads.com/how-are-publishers-preparing-for-the-cookieless-era/), sottoposta a 449 tra migliori editori mondiali, tra cui realtà medio-piccole e le più grandi media company internazionali con l’obiettivo di capire quali siano le azioni che attueranno, in risposta alla deprecazione dei cookies e quali iniziative del settore loro intendono implementare. A tutti è stato chiesto di rispondere a dodici domande riguardanti le loro strategie di preparazione all’eliminazione dei cookie di terze parti. L'intervista è stata condotta tramite auto-completamento online, lo scorso gennaio.

Maggiore consapevolezza

Il livello di conoscenza dell’argomento cookie per il segmento degli editori è notevolmente migliorato da un anno all’altro, infatti, il 30% di essi dichiara che “ha una profonda comprensione di tutte le nuove iniziative del mercato, inclusi, vantaggi e svantaggi”. Nel 2021 solo il 23% aveva risposto in maniera positiva in tal senso. In calo dal 10%, solo il 6% dichiara di non avere alcuna conoscenza su cookies e futuro cookieless. Quando è stato chiesto come cambiamenti a livello di piattaforme e normative nel 2021 abbiano impattato sulle loro strategie per il futuro cookieless, il 78% ha dichiarato che questi cambiamenti non hanno impattato i loro piani, anzi in alcuni casi li hanno addirittura accelerati.

Minacce, opportunità, soluzioni

In risposta alla domanda “Consideri la deprecazione dei cookie di terza parte e/o IDFA IDFA/Device IDs una minaccia o un'opportunità per gli editori?”, si è assistito a un aumento del 100% da un anno all’altro, con il 50% degli intervistati che ha affermato che tali cambiamenti aprono a un’opportunità per differenziarsi grazie ai dati di prima parte e alla qualità dei contenuti prodotta da ogni editore. Alla domanda su quali soluzioni di dati/targeting vorrebbero adottare, solo il 27% ha affermato che sarebbe stata presa in considerazione la Privacy Sandbox. La maggioranza dei partecipanti (63%) ritiene che la soluzione migliore sia l’utilizzo dei dati di prima parte, seguiti opportunamente dal contextual targeting (59%) e lo Unique ID (43%).

Come reagirà l’utente?

La soluzione più sfidante per gli editori sembra essere rappresentata dai login. Infatti, soltanto il 45% degli editori mondiali ha una strategia volta a promuovere l'utilizzo dei login specificamente per combattere la deprecazione dei cookie di terze parti, mentre il 93% afferma che la metà o meno dei propri utenti accede regolarmente al sito. Dalla ricerca emerge che il motivo di questa circospezione è dovuto a timori legati al rapporto con l’utente: il 45% dei partecipanti è preoccupato per i possibili impatti sulla user experience, mentre il 49% teme un calo di fiducia dell’utente con conseguenze negative sul traffico. Le sfide sono inoltre legate all’effettiva capacità di monetizzazione dell’inventory (33%), implementazione tecnica degli accessi (31%) e il conflitto con modelli di business basati sugli abbonamenti (18%).

Dall’apprendimento alla messa in pratica

A fronte dei risultati emersi nel sondaggio, Todd Tran, Chief Strategy Officer di Teads ha dichiarato: "L’evoluzione nell'ultimo anno è stata rapida, siamo passati a un’affascinante fase di apprendimento accelerato e adozione di nuove tecnologie che stanno dimostrando che gli editori possono prosperare in un mondo cookieless. La cosa più incoraggiante è vedere che gli stessi addetti stanno apportando modifiche per tutelare i loro modelli di business da fattori esterni. Concentrandosi su contenuti di qualità e dati di prima parte, offrono agli inserzionisti la migliore opportunità possibile per acquistare media sostenibili che guidino risultati di business reali. È un momento molto stimolante per gli editori e siamo orgogliosi di lavorare con loro su nuove tecnologie e soluzioni, come il nostro tag cookieless, per questo nuovo mondo cookieless”.