Autore: Redazione
24/09/2022

Sono 12 i soggetti ammessi alla gara da 798.000 euro di ISMEA per una campagna a favore della maggior diffusione del biologico

La comunicazione prevede tv, radio, servizio fotografico e serie web

Sono 12 i soggetti ammessi alla gara da 798.000 euro di ISMEA per una campagna a favore della maggior diffusione del biologico

Sono 12, tra singoli operatori e rti, i soggetti ammessi da Ismea - Istituto di Servizi per il Mercato agricolo alimentare  - alla gara per l’ideazione e produzione di uno spot tv, di uno per la radio, di un servizio fotografico e l’ideazione, produzione e promozione di una serie web per una campagna di comunicazione per favorire una maggiore diffusione del biologico. Si tratta di: Lumelab con Menabò Group; The AD Store Italia; Swan & Koi; Pezzilli & Company; Silverback con Organica; Traipler; Imille; Conversion E3; Bottegacinema; Digital Angels; Kiwi Digital con Triboo Digitale; e Wow Tape con SPK More Production. E’ stata esclusa invece per vizi formali Show Reel Agency. L’appalto ha un valore di 532.000 euro, iva esclusa, per una durata di 28 mesi. Ma poiché entro il triennio successivo alla stipula del contratto originale possono essere affidati all’aggiudicatario nuovi servizi consistenti nella ripetizione di servizi analoghi o similari a quelli oggetto dell’appalto, per un importo stimato complessivamente non superiore al 50% del valore del contratto iniziale, il valore totale dell’appalto è di 798.000 euro.

Il contesto

Il settore del biologico – recita il capitolato - pur evidenziando una costante crescita negli ultimi 15 anni, con un vero e proprio “boom” collocabile a partire dal periodo 2014-2017, conosce oggi uno di “stagnazione”. Inoltre si rileva come permangano nel settore criticità di natura dimensionale - il biologico ha un’incidenza stabile del 4% sul consumo agroalimentare – oltre agli squilibri geografici, per effetto di un consumo concentrato nelle grandi città del Nord Italia e, al contrario, molto basso nel Sud Italia. Per far emergere il settore da una nicchia in cui risulta ancora posizionato, è necessario, quindi, amplificare la diffusione della conoscenza base del biologico (marchio, etichetta) alla quale associare elementi informativi chiari, semplici e convincenti sui benefici del consumo bio, in termini di salute e sostenibilità.

Obiettivi

La campagna informativa sul biologico si rivolgerà in via prioritaria ai responsabili d’acquisto con l’utilizzo di messaggi in grado di aumentare la consapevolezza dei benefici dell’intero sistema del biologico. La possibilità di veicolare la campagna su un mix articolato di canali di comunicazione, inoltre, consentirà di intercettare in maniera efficace anche il target composto dai consumatori più giovani. La campagna di comunicazione per il biologico tiene conto di quattro macro-obiettivi di comunicazione: promuovere il consumo dei prodotti biologici presso il grande pubblico; informare il grande pubblico sui benefici del consumo di prodotti bio; educare il grande pubblico a riconoscere le informazioni dei prodotti bio (p.e. logo, etichetta, ecc.); formare le nuove generazioni (a partire dagli adolescenti) al consumo del bio, invogliandoli alla scoperta del mondo del bio.

Key messages

-Biologico non significa naturale. Si tratta di qualcosa di diverso, qualcosa di più. Perché chi compra biologico sostiene un processo sostenibile e controllato lungo tutte le fasi produttive, dal campo alla tavola. I prodotti biologici rispettano l’ambiente preservando il suolo, l’aria e l’acqua da contaminazioni chimiche e rappresentano una garanzia per il consumatore in termini di qualità e sicurezza alimentare- -Mangiare biologico significa quindi non solo mangiare in maniera sana, ma soprattutto mangiare in maniera sostenibile. -Le tecniche colturali sono disciplinate dall’Unione europea con la volontà di renderle non inquinanti e compatibili con le esigenze di recupero dell’ambiente: non possono essere utilizzati prodotti derivati dalla chimica di sintesi come i fitofarmaci e i fertilizzanti. Per concimare la terra gli agricoltori biologici usano le deiezioni degli animali o loro derivati e la coltivazione di piante che messe in rotazione arricchiscono i terreni. La ricaduta sull’ambiente e sulla biodiversità è ampia e decisiva. -Garantire il benessere degli animali è principio di base della zootecnia biologica che deve garantire sempre adeguati spazi aperti al pascolamento e ridurre l’uso degli antibiotici solo ai casi di malattie più gravi. -Chi produce bio ottiene una certificazione rigorosa che accompagna il prodotto durante tutto il processo, dalla fase di coltivazione a quella di trasformazione e commercializzazione. Questa è una garanzia per il consumatore. -Le informazioni sul biologico sono in etichetta, assieme al marchio che lo distingue all’interno dei confini dell’Unione europea: la foglia stilizzata circondata dalle stelle della bandiera europea su sfondo verde la cosiddetta “Euroleaf”. -Anche i più giovani (dai teenagers ai giovani in età universitaria) devono sapere che mangiare bio, proprio per questa attenzione all’ambiente, è una vera e propria scelta “green” in favore del pianeta. -L’agricoltura biologica ha positivi risvolti sociali. La coltivazione bio non potendo utilizzare i ritrovati della chimica di sintesi necessità di più forza lavoro umana e quindi dà lavoro a più persone. -Gli effetti positivi del biologico per l’ambiente si ottengono meglio se più aziende vicine collaborano tra loro. È per questo che nascono i biodistretti che tra l’altro sono fondamentali nella valorizzazione dei territori e delle loro produzioni.