Autore: Redazione
28/03/2023

Social Content Factory firma “Brera in Humanitas”, per narrare il rapporto tra cura e bellezza in ospedale

L’agenzia, parte di The Story Group - Nati per raccontarti, realizza un film per presentare il progetto in collaborazione con Pinacoteca di Brera, che è parte di una campagna di esterna

Social Content Factory firma “Brera in Humanitas”, per narrare il rapporto tra cura e bellezza in ospedale

Brera in Humanitas è il titolo del video realizzato da Social Content Factory, videostrategy agency, per raccontare l’omonimo progetto immersivo di arte in ospedale unico al mondo, voluto da Humanitas in collaborazione con Pinacoteca di Brera e Amici di Brera. Sono 23 i dettagli tratti da 15 capolavori della Pinacoteca che entrano nelle sale d’attesa e nei corridoi dell’ospedale, con ingrandimenti in maxi-formato realizzati a partire da riproduzioni a 680 milioni di pixel, per un totale di circa 400 metri quadrati di arte. L’obiettivo del video è raccontare l’eterno legame tra cura e bellezza, entrambe vicine alle persone, inserite all’interno delle strutture ospedaliere. “Brera in Humanitas” si riallaccia all’esperienza “La Carrara in Humanitas”, nata nel 2018 a Bergamo dalla collaborazione tra gli ospedali Humanitas della città e Museo Accademia Carrara e che era stata raccontata sempre da Social Content Factory. Nel video “Brera in Humanitas” diretto da Nicola Bettoni, una paziente dell’ospedale scannerizza un QR code e si ritrova all’interno della Pinacoteca di Brera. Muovendosi tra le opere d’arte e le persone assorte in una contemplazione silenziosa, comprende di essere all’interno di un ospedale: alcuni medici leggono cartelle cliniche, i pazienti e i familiari attendono in sala d’attesa. In un crescendo emozionale, con uno stacco di montaggio si passa dal quadro sulla parete della Pinacoteca alla sua riproduzione in ospedale, tornando alla realtà. Lotto, de Pisis, Il Francia, Lega, Bellotto, Vouet, Campi, Procaccini, Bordon, Crivelli, Piero della Francesca Hayez e Raffaello sono ora in ospedale e osservano i protagonisti, pazienti e dipendenti, che a loro volta ricambiano lo sguardo, riconoscendosi simili nelle gestualità e nelle espressioni.