Serviceplan Group Italia: il futuro dell’AI è già qui e cambierà i connotati del mercato globale
Le analisi degli esperti intervenuti alla prima edizione italiana di “AI Roadshow - Prendi il controllo del futuro digitale” nella House of Communication di Milano

nell'immagine i partecipanti all'evento
Fra due o tre anni saremo già in un mondo nuovo. E tutto non sarà più come prima. Insomma, il futuro è già qui, dietro l’angolo di casa nostra. Come nella prima rivoluzione industriale era stata la macchina a vapore sul finire del Settecento e poi, nella seconda, l’elettricità sul finire dell’Ottocento, ora, all’inizio del nuovo Millennio, è l’intelligenza artificiale che sta cambiando i connotati del mondo intero. L’idea più chiara e sintetica di quel che sta avvenendo con l’Ai l’ha data Maria Luisa Pezzali, giornalista del Sole 24 Ore che, l’altra sera nella casa della comunicazione di via Roncaglia 12, a Milano, ha moderato gli interventi di esperti della prima edizione italiana dell’AI roadshow promosso da Serviceplan Group: “Entro il 2030 il 90% del lavoro che oggi fanno i programmatori sarà fatto dall’intelligenza artificiale”. E qui è già detto tutto. Non è un caso che di intelligenza artificiale ha parlato anche il novello papa, Leone XIV che oltre alla “pace disarmata e disarmante”, durante il suo primo incontro con i giornalisti, ha parlato proprio di AI. Che tra pochissimi anni ci sveglieremo in un mondo nuovo che ormai, di fatto, sarà governato dall’Ai è stato confermato anche dai relatori dell’evento che aveva per titolo “Prendi il controllo del futuro digitale”. Nel format ideato da Serviceplan Group hanno portato il loro decisivo contributo professionisti dei mondi marketing, comunicazione e innovazione che hanno esplorato l’impatto concreto dell’Intelligenza Artificiale nei processi aziendali e nella customer experience. Al nono piano della House of Communication (splendida vista sulla skyline di Milano) sembrava di toccare il cielo con un dito quando Vittorio Bucci, Ceo Mediaplus Italia, parlando delle trasformazioni in atto nel mondo del marketing e dei media, ha detto “Lasciamo ai sociologi il lavoro di definizione, ma è indubbio che oggi stiamo riscrivendo completamente le regole. Chi parla di era dell’incertezza o di era di trasformazione sappia che questo è certamente un momento storico in cui sta cambiando tutto, dal punto di vista sociale, economico e politico. L’intelligenza artificiale pone un tema che, come dice il politologo americano Jan Bremmer, impatterà sulla configurazione del nuovo ordine mondiale”. Siamo quindi di fronte a una scelta? Sì. Ma sarà una scelta obbligata. Si ripropone, insomma, oggi quel vecchio adagio “apocalitici e integrati” che già lanciò il ben noto semiologo italiano, Umberto Eco, nel lontano 1964.
ChatGpt, quinto sito globale più seguito
Sono tante le prove che danno la certezza che questa è la tendenza. Prima fra tutte il fatto che “ChatGpt oggi è il quinto sito globale più seguito - ha segnalato Bucci - mostrando una slide nella quale risulta che ChatGpt, a marzo, ha superato X (ex Twitter -5,21%), Whatsapp (-2,75), con più di 5 miliardi di visite mensili (+13,4%), dietro solo a Google (primo ma in calo del 3,18%), YouTube (-2,13), Facebook (-3,05%) e Instagram (-1,65%)”. Se solo pensiamo che ora ChatGpt è già entrato anche nello shopping orientando i consumi, allora è chiaro che cambieranno anche le scelte e gli stili di vita delle persone. “In Italia sono circa 14 milioni quelli che usano ChatGpt, ovvero il 41% della popolazione italiana. E il 17% di costoro si fida ciecamente delle informazioni che oggi vengono date da ChatGpt sullo shopping. Anche se la percentuale di chi poi acquista davvero è intorno al 7-8%”, ha fatto notare ancora Bucci. L’Ai in ogni caso, non cambierà solo la vita dei consumatori. Prima e innanzitutto sta cambiando l’organizzazione del lavoro e i contenuti del lavoro stesso dei professionisti della comunicazione e del marketing. Sì, perché quello che prima si faceva magari in quindici giorni di analisi mettendo insieme i dati in mega Excel, oggi - ça va sans dire! - tutto viene costruito, elaborato e analizzato in real time. E sempre in tempo reale si possono fare test incrementali che permettono di modificare in corso d’opera interventi tali da poter implementare i risultati.
Gli agenti AI
Saremo nelle mani degli agenti dell’AI? Beh, le dimensioni del mercato con cui avremo a che fare fra dieci anni, citate da Domenico Genovese, general manager di Plan.Net, sono di “236 miliardi di dollari a livello globale, che per darvi un metro di misura è la dimensione che oggi ha tutto il mondo del gaming - ha ricordato Genovese - Non è un caso che i grandi colossi, Microsoft, Apple, Google, Amazon e tutti quelli che conosciamo, stanno alzando l’asticella sempre più velocemente perché il consumatore sta chiedendo sempre più elevati livelli di intelligenza ai brand. Sta aumentando enormemente la pressione dei consumatori. E i brand che hanno dominato la scena negli ultimi vent’anni sono ora costretti a cambiare radicalmente paradigma”. Ma cos’è un agente AI? La definizione viene fornita dalla stessa Gpt: è programma, un software che funziona da solo ed è in grado di eseguire autonomamente attività per conto di un utente o di un altro sistema progettandone il workflow, utilizzando i tools che ha a disposizione. In buona sostanza ha la percezione dell’ambiente in cui opera e può prendere decisioni in maniera autonoma, quindi non hanno bisogno dell’input dell’utente, e va avanti fino a ottenere un determinato risultato. Un approfondimento sull’AI applicata ai processi creativi, con casi reali e riflessioni, è stata poi fatta da Stefania Siani, CEO & CCO di Serviceplan Italia che ha introdotto il concetto, anzi la necessità, di un re-branding della parola intelligenza artificiale. Tre le case history citate da Siani: UniSalute, società del gruppo Unipol specializzata in assicurazioni per la salute, e il noto brand Levi’s e Grana Padano. “Gli storyboard AI che ultimamente abbiamo prodotto sono tutti dinamici e danno la resa filmica di quello che puoi ottenere. I photoshooting AI senza lo shooting sono ormai all’ordine del giorno. Stimiamo che circa un 30% della produzione sia già tutta realizzata in AI”, ha sottolineato Siani.
I brand Leroy Merlin e MIAMO
Al termine dell’evento è andato in scena un interessante confronto con due aziende italiane, Leroy Merlin e MIAMO, che ha portato testimonianze dirette su come l’AI venga già integrata in processi operativi, modelli omnicanale e strategie di CRM. A spiegare le tecniche delle rispettive aziende sono intervenuti Giulia Staffieri, Chief Marketing, Sales & Omnichannel Officer Leroy Merlin e Giuseppe Miriello, Digital Director e.Commerce & CRM di MIAMO.
La House of Communication
La House of Communication (HOC) che ha tenuto a battesimo l’evento dell’altra sera, era nata, in Italia nel 2012 da un’idea di Giovanni Ghelardi che aveva messo insieme un team di 180 professionisti e guru del marketing provenienti da sette agenzie specializzate. Qui ha sede il Gruppo Serviceplan che oggi include i marchi aziendali Serviceplan, (agenzia di di comunicazione integrata e multicanale), Mediaplus (agenzia media di consulenza digitale), Plan.Net (Digital agency con focus sul mondo della Marketing Technology e leader nei servizi digitali di customer experience e commerce) e Make (agenzia di produzione).