Autore: Redazione
10/09/2020

Rubie’s promuove la maschera divertente

Nell’epoca delle protezioni sanitarie, stanno tornando gli appuntamenti con i travestimenti, da Halloween al Carnevale, passando per il Natale. L’A.D. dell’azienda Barbara Bergonzoni illustra le mosse del gruppo, tra social, il fantasma TikTok, le piazze negate, il continuo successo dell’Uomo Ragno, la decadenza di Zorro

Rubie’s promuove la maschera divertente

E se, una volta di fronte allo specchio, non ci piacessimo più? Domanda classica, anche abusata, ma quanto mai appropriata in quest’epoca votata al cambiamento anche forzato. Buoni propositi che si alternano senza soluzione di continuità a promesse, assicurazioni vere e proprie, ma del domani non v’è certezza, e anche un travestimento può cambiare, essere messo da parte da un momento all’altro. Venghino signore e signori, al mercato della machera, perché quella di tutti i giorni può anche rappresentare una sofferenza (mi piacerebbe, ma mica posso… ), ma quando si avvicinano alcune celebrazioni, lo sfogo diventa volentieri libero. Mascherarsi e quindi giocare, far valere le leggi della fantasia, uscire da una realtà un po’ congestionata. «I prossimi sei mesi saranno come sempre basilari», dice Barbara Bergonzoni, l’A.D. di Rubie’s, azienda dai giovani natali italiani, ma specializzata in maschere, nell’anno… delle maschere, non proprio le stesse, ma ci si può lavorare…

In rapida successione, ci attendono Halloween, il Natale e poi il carnevale, quasi senza respiro

«Esatto, da questo momento in poi inizia il nostro periodo, quello in cui riversiamo l’80% dei nostri sforzi, investimenti e piani marketing, tra l’altro con l’ausilio di strategie necessariamente differenziate. Da qui alle prossime settimane, mesi, saremmo comunque sempre alle prese con l’emergenza sanitaria, quindi con l’esigenza di non assembrarsi. Ma il primo appuntamento, quello di Halloween è fattibile anche senza per forza essere in tanti, il classico “dolcetto-scherzetto” è un ottimo esempio, in questo senso. E allora abbiamo escogitato una serie di mascherine, proprio quelle diventate celebri nell’ultimo periodo, trasformate in qualcosa di scherzoso, abbinabili ai costumi, anche meno dark del solito. Si sente in giro la voglia di andare oltre, di rilassarsi. Rubie’s è anche licenziataria per l’Italia di Warner e DC, parte del ricavato dei costumi di Batman, Superman, Wonder Woman andrà in beneficienza al Rizzoli di Bologna, reparto bambini».

Utilizzerete i social, suppongo. Per esempio, TikTok, visto il target di riferimento…

«Saremo su Facebook e Instagram (sempre con il sostegno dell’agenzia Leviathan), mentre su TikTok ci stiamo lavorando, ma siamo ancora in una fase iniziale. Si tratta di un media che, pur essendo sulla bocca di tutti e riscuotendo un successo di notevoli dimensioni, è da più parti osteggiato, al netto delle dichiarazioni di Trump, che comunque muovono qualcosa. Sono i genitori ad avere qualche dubbio su come utilizzarlo in forma corretta. Esistono dei pregiudizi, dettati anche dalla scarsa conoscenza. Fatto sta che occorre essere attenti. Al netto di ciò, l’emergenza sanitaria ha rallentato molti lavori e anche per questo non credo arriveremo pronti all’appuntamento. Investiremo su influencer e blogger e anche sui punti vendita che hanno capito che il travestimento prescinde dalle festività comandate. Quando vedi Cristiano Ronaldo che festeggia i suoi figli tutti mascherati Disney capisci che qualcosa sta cambiando».

E poi arriva il Natale

«Una festa con molti meno rischi, festeggiabile anche nella propria dimora, cosci che comunque sia Babbo Natale arriverà. I personaggi Disney e Marvell, ma anche Herry Potter la faranno da padroni».

La maschera dell’Uomo Ragno è ancora agognata?

«È la numero 1 per antonomasia. Ci viene naturale considerarla così, ma non capita a tutti i grandi brand, anzi. Grandissimi successi editoriali quali Hello Kitty e Peppa Pig non avuto riscontro nel mondo delle maschere, per citare due esempi prestigiosi. Spider Man porta a processi di identificazioni molto forti, anche grazie alla sua doppia identità che lo mostra nei panni borghesi come una persona non particolarmente fortunata. Il costume lo rende unico e così si sentono bambini che la indossano. Il costume regala un sogno e i bambini amano mascherarsi, trasformarsi, senza che questo atto debba essere strutturato o legato a qualche ricorrenza».

E Zorro?

«Purtroppo ha perso mordente, anche per colpa delle poche iniziative editoriali, televisive e cinematografiche. Da quanto manca un bel film a lui dedicato?».

Mi dicono dalla regia che nel 2021 il Carnevale sarà vicinissimo

«È così, coinciderà con la festa di San Valentino. Difficilmente, a meno di sorprese, la gente potrà riversarsi in piazza. E allora, largo ai social e alle proprie dimore».

Ci sarà qualche promozione veicolata anche in tv?

«Sì, attraverso delle azioni di co-marketing con Disney e Warner».

A proposito, a quanto ammonta il piano marketing?

«Intorno alle 150.000 euro, una somma rispettabile per un’azienda che ha comunque cinque anni di vita. Non ha subito ridimensionamenti. Mentre, purtroppo, attendiamo qualche perdita di fatturato, dovuta alla scomparsa temporanea degli eventi».