Autore: Redazione
03/06/2020

RTL 102.5: radiovisione in crescita a 1,8 milioni di spettatori durante il lockdown, gli ascolti tengono grazie al simulcast

Con la presenza in tv il gruppo guidato da Lorenzo e Virgilio Suraci compensa il calo delle audience da autoradio; nella fase 2, valorizzazione del posizionamento alla luce delle performance misurate da Auditel

RTL 102.5: radiovisione in crescita a 1,8 milioni di spettatori durante il lockdown, gli ascolti tengono grazie al simulcast

Virgilio e Lorenzo Suraci

Può sembrare un paradosso, ma durante il lockdown RTL 102.5 ha riscoperto i numeri che genera in tv grazie alla radiovisione, vale a dire la messa in onda in simulcast del palinsesto radiofonico sul mezzo televisivo. Durante i giorni di confinamento casalingo forzato si è verificata un’impennata complessiva delle audience del piccolo schermo che ha investito anche il network radiofonico guidato dai fratelli Lorenzo e Virgilio Suraci, permettendogli di tenere sul fronte degli ascolti in un momento in cui il crollo della mobilità rischiava di far accantonare un medium fruito principalmente in auto.

«Secondo i dati Auditel, durante il confinamento a casa abbiamo avuto una media d’ascolto giornaliera di 1,8 milioni di ascoltatori al giorno contro l’1,1 milioni del “prima”, e con punte di oltre 2 milioni» spiegano Lorenzo, presidente di RTL 102.5, ammiraglia del gruppo cui fanno capo anche gli altri due brand Radiofreccia e Radio Zeta, e Virgilio, alla guida della concessionaria Open Space.

Poca duplicazione tra radio e tv

Queste performance «ci hanno permesso di illuminare i dati Auditel a cui non abbiamo dato particolare peso fino a ora. Grazie alle analisi di Nielsen Media Impact – prosegue Virgilio - sappiamo che nel nostro sistema crossmediale la sovrapposizione degli ascolti tra radio e tv è molto bassa. Ma fino a ora non abbiamo mai tenuto conto i dati Auditel e pur non determinando cambiamenti nell’offerta commerciale le evidenze emerse in questi giorni ci hanno aperto gli occhi sui nostri reali risultati e su quello che sappiamo fare».

Aggiunge Lorenzo: «Abbiamo regalato al mercato un milione di ascoltatori che non abbiamo mai valorizzato anche per via dei “lyrics” (format ideato dalla concessionaria appositamente per la radiovisione e collocato al posto degli spot radiofonici, ndr)».

Il valore della radiovisione

L’obbligo di restare a casa ha messo tutti quanti davanti alla televisione «e i dati dimostrano che il nostro prodotto ha un senso anche in tv, oltre al fatto che abbiamo presidiato sia la richiesta di informazione, sia quella di svago con il nostro intrattenimento e la nostra offerta musicale» continuano i fratelli Suraci.

«Inoltre – sottolineano - siamo gli unici ad avere un vero e proprio prodotto in simulcast, con lo stesso contenuto su tutte piattaforme. Questa offerta è coerente con la fidelizzazione delle audience, che caratterizza l’ascolto radiofonico». RTL 102.5 è leader nelle audience con 7,4 milioni di ascoltatori nel giorno medio (dati Tavolo Editori Radio – TER 2019); al gruppo fanno capo anche Radiofreccia, con oltre 1,2 milioni di ascoltatori, e Radio Zeta con 685mila ascoltatori.

«Durante il lockdown – commenta Virgilio - è stato fatto passare il concetto che la radio era sparita dai radar degli ascoltatori perché non si viaggiava più in auto: invece la possibilità di ascoltare la radio attraverso tutti i device ha permesso una certa tenuta delle audience (che secondo uno studio di GfK si sono ridotte solamente del 17%, ndr), e nel nostro caso la radiovisione ci ha permesso di recuperare ascolti».

Una ripresa lenta

Nel frattempo, sono usciti i dati relativi agli investimenti pubblicitari del primo trimestre 2020. A marzo, il mezzo radio ha perso il 41,6% dei ricavi e grazie ai parziali in forte crescita di gennaio (+11,8%) e febbraio (15,7%) il cumulato si è chiuso con una contrazione dell’8,9%.

«La ripresa sarà sicuramente molto lenta. Ma non potendo prevedere cosa succederà in futuro dobbiamo cominciare a guardare avanti con un atteggiamento positivo» commenta Virgilio Suraci. «In ogni caso – prosegue -, la radio ha tenuto e noi di RTL 102.5 in particolar modo grazie alla nostra radiovisione, che ci ha permesso di fare fronte al calo di ascolti dall’autoradio registrati da tutto il comparto».

Durante il periodo di lockdown la Open Space ha proposto ai suoi clienti la possibilità di uscire in comunicazione con degli spot emozionali ideati dalla concessionaria a cui venivano associati i brand «con l’obiettivo di tenere alto il ricordo in un momento in cui c’era poca propensione a fare campagne. Invece di fare leva sui prezzi abbiamo preferito lavorare su creatività che fossero in linea con lo spirito del momento e per fare in modo che i marchi rimanessero nella memoria dei nostri ascoltatori». In questi giorni tutti gli editori riuniti hanno lanciato la campagna collettiva “I love my radio” che festeggia 45 anni di radio commerciale e che dovrebbe concludersi con un evento il prossimo ottobre: «Una sorta di “richiamo” al mercato per fargli capire che la radio era, ed è, più viva che mai» commenta Lorenzo Suraci.

La fase 2 del gruppo RTL 102.5

Nel nuovo scenario che si è aperto dopo il 4 maggio 2020, il gruppo RTL 102.5 conferma le misure prese durante il lockdown almeno fino a che i numeri del contagio a Milano e limitrofi non saranno più che tranquillizzanti: «La sicurezza innanzitutto – afferma Lorenzo Suraci -. Continueremo con presenze in sede molto contingentate, e la maggioranza degli addetti in smart working. Noi ci siamo mossi subito anche sul fronte della gestione e della salvaguardia dell’azienda, presidiando la pubblicità e cercando di limare i costi. Stiamo mettendo a fuoco una strategia di utilizzo ottimale delle nostre risorse su tutti i fronti e lavorando alla valorizzazione delle nostre tre radio. Ci muoviamo da soli: al momento non ci sono forme di aiuto per la radiofonia».