Retex entra nel Gotha delle imprese con obiettivi di decarbonizzazione al 2030 e al 2050
La MarTech Company specializzata in servizi e soluzioni tecnologiche per connettere brand e clienti accelera il proprio percorso di sostenibilità e ottiene il via libera di Science Based Targets initiative (SBTi) sugli obiettivi di riduzione della CO2 a medio e a lungo termine (Net Zero)

Fausto Caprini e Zornitza Kratchmarova
In tempi record, a pochi mesi dall’adesione a Science Based Targets initiative, Retex fa il suo ingresso nel novero delle aziende italiane con gli obiettivi di decarbonizzazione a medio (2030) e lungo termine (2050) validati da SBTi. Numeri alla mano, a oggi nel nostro Paese solo 167 organizzazioni hanno ricevuto il via libera per i target a medio termine e appena 37 anche quello per gli obiettivi a lungo termine, ossia Net Zero. Non solo. Nel settore professional services, Retex è la terza azienda italiana a tagliare il traguardo della doppia validazione. E ancora: in quanto membro dell’United Nations Global Compact, l’impegno di Retex nella riduzione delle emissioni attraverso SBTi è riconosciuto anche come parte integrante della Forward Faster Initiative, promossa proprio dall'UNGC. “Siamo molto orgogliosi di questo risultato - commenta Fausto Caprini, executive chairman di Retex -. Abbiamo scelto di sottoporre i nostri ambiziosi obiettivi di alla valutazione di SBTi per avere la certezza di contribuire in modo tangibile alla lotta contro il cambiamento climatico, seguendo i più elevati standard scientifici in materia. È un nuovo, importante traguardo, in termini di trasparenza, che ci stimolerà a impegnarci ancora di più per migliorare ogni giorno e trasmettere un messaggio positivo a tutti i nostri stakeholder”.
Diventare Net-Zero
Attiva dal 2015, SBTi è un’iniziativa frutto della collaborazione tra quattro partner d’eccezione: United Nations Global Compact, Carbon Disclosure Project, World Resources Institute e WWF, Quattro ‘mostri sacri’ della sostenibilità, che hanno unito le forze per supportare le aziende nell’intraprendere azioni concrete per combattere il cambiamento climatico, fornendo loro criteri basati sulla scienza per la riduzione delle emissioni di gas a effetto serraì. Obiettivo ultimo: mantenere l’innalzamento della temperatura globale entro quell’1,5° C in più, rispetto all’epoca preindustriale, stabilito quell’anno alla Conferenza di Parigi quale limite massimo per evitare la catastrofe naturale. Concretamente, nel medio termine, ossia entro il 2030, Retex si impegna a ridurre del 42% le emissioni dirette e a tagliare di oltre il 50% le emissioni indirette per ogni milione di euro di valore aggiunto prodotto rispetto al 2022. Non solo. Nello stesso arco di tempo, stando a SBTi, l’azienda è tenuta a raggiungere il 100% di energia consumata proveniente da fonti rinnovabili, traguardo, tuttavia, già raggiunto a fine 2024. E per quel che concerne gli obiettivi a lungo termine, ossia al 2050? Su quel fronte il target SBTi è uno solo: diventare Net-Zero, azzerare, di fatto, tutte le emissioni di gas a effetto serra in tutte e tre le categorie vagliate, Scope 1, 2 e 3, in linea, per altro, con quanto previsto dal più che ambizioso Green Deal targato Unione Europea, che ha fissato proprio al 2050 la decarbonizzazione del Vecchio Continente. “La validazione dei target a medio e a lungo termine è una conferma particolarmente autorevole dell’impegno intrapreso da Retex all’epoca della sua trasformazione in Società Benefit, nel corso del 2023 - aggiunge Zornitza Kratchmarova, ESG Lead di Retex -. Abbiamo messo la sostenibilità al centro delle nostre scelte, con una roadmap chiara e obiettivi ambiziosi. E il via libera di SBTi è il segno che andiamo nella giusta direzione".