Rete Blu: nel 2020 ricavi adv complessivi a 6,5 milioni di euro, in crescita del 5% sull’anno precedente 2
Andamenti positivi per la raccolta tv, radio e web del gruppo che fa capo alla CEI; lo conferma l’amministratore delegato Massimo Porfiri, dal 24 gennaio su TV2000 debuttano i tg domenicali
Massimo Porfiri, Amministratore Delegato Rete Blu
A partire dal 24 gennaio 2021 su TV2000 debutta l’informazione domenicale con due nuove edizioni pomeridiane del Tg che si aggiungono alle tre principali quotidiane delle 12, 18:30 e 20:30 più i “flash” delle 8:28 e delle 15:15 introdotti durante la pandemia. L’offerta informativa della domenica è una novità per l’emittente televisiva della Conferenza Episcopale Italiana diretta da Vincenzo Morgante, legata alla accresciuta richiesta di news da parte del pubblico emersa da marzo scorso in avanti.
L’informazione è stata un elemento chiave per la crescita dell’emittente, che in termini di share ha registrato quasi il 54% in più passando da una media dello 0,8% al 1,23%. «Siamo stati premiati più della media televisiva nazionale – spiega l’amministratore delegato Massimo Porfiri – ma la vera sfida era mantenere il livello di ascolto oltre l’1%, come non ci era mai successo dalla nostra nascita nel 1998. La scommessa è stata vinta: abbiamo cercato di fare una tv vicina alla gente in un periodo storico difficile, acquistando credibilità e pubblico anche presso fasce maschili, e di età un po’ più bassa».
I risultati si riflettono anche sulla raccolta pubblicitaria, che sul fronte televisivo è gestita dalla PRS Mediagroup, mentre la radio InBlu2000 e il web sono curati internamente. Complessivamente, nel 2020 il gruppo Rete Blu cui fanno capo i media della CEI ha registrato ricavi adv complessivi tra tv, radio e web per 6,5 milioni di euro, in crescita del 5% sul 2019. La fa da padrone la tv, «dove ricoprivamo un ruolo marginale e ora, grazie al lavoro della nostra concessionaria con cui abbiamo rinnovato per altri due anni, abbiamo tutti gli investitori più importanti del mercato nazionale. In primavera eravamo molto preoccupati, invece chiudiamo l’anno con grande soddisfazione».
Gli ascolti della pandemia
Centrale per gli ascolti soprattutto nella fase del confinamento il contributo di Papa Francesco, che ha deciso di aprire le porte della funzione religiosa della mattina in Santa Marta. «Per tre settimane siamo stati gli unici a offrire la diretta della Messa delle 7, registrando fino al 15% di share che per quell’ora è un numero importante. Quando si è affiancata la Rai, con ascolti fino al 23%, noi siamo rimasti intorno al 10%. Il che significa in media, lo share si aggirava tra il 30% il 35% complessivo».
In questo ultimo anno e mezzo «il Papa è stato un vero punto di riferimento, in un momento in cui se ne sente un gran bisogno. Basti pensare al momento storico unico rappresentato dalla benedizione “Urbi et Orbi” del 27 marzo scorso. Tv2000 ha sempre raccontata la vita della Chiesa e in particolare lascia “parlare” il Pontefice senza troppi commenti: facciamo il nostro servizio, e questo ci ha giovato molto».
Tra le novità di rilievo del 2020 “Le poche cose che contano”, tre serate evento con Simone Cristicchi e don Luigi Verdi. Tornando all’informazione si ricorda la collaborazione tra il Tg e Ferruccio de Bortoli titolare della rubrica “Il tempo sospeso”, «collaborazione di cui siamo molto orgogliosi» e che dovrebbe proseguire con altre iniziative.
Lo sviluppo del network radiofonico
Lo scorso 11 gennaio la radio del gruppo è sbarcata sul mux del consorzio EuroDAB cambiando il proprio nome in InBlu2000 per assumere una dimensione nazionale. «Questo progetto parte da lontano, l’obiettivo è diventare a tutti gli effetti un network grazie al digitale, senza però abbandonare la distribuzione in fm grazie alla rete di circa 150 radio locali che vi partecipano».
L’offerta in DAB prevede un palinsesto originale, «ma con molte interazioni con le emittenti). Lo scopo è anche accedere al mercato nazionale della raccolta pubblicitaria, che fino a ora ha ottenuto buoni riscontri riempiendo gli spazi fino a fine febbraio. E’ allo studio un eventuale ingresso nella rilevazione RadioTER e così anche la possibilità di cercare sul mercato strutture a cui affidare la raccolta anche del web.
Nonostante i trend verificatisi in questi ultimi tempi, «credo che la radio non morirà mai. La fruizione televisiva “tradizionale” sta subendo molti cambiamenti, in primo luogo tra le persone molto giovani, dai 12 ai 30 anni ma anche presso altri tipi di pubblico. La radio è diversa: ti accompagna sempre. Per me l’investimento sul digitale è una grande soddisfazione, credo che sia il futuro del mezzo e della comunicazione».
Andamenti del gruppo
Per quanto riguarda il gruppo Rete Blu, «il 2020 è stato un anno difficile per noi come per tutti, anche se il nostro editore, che ci è sempre stato vicino, ci ha permesso di intervenire sui costi ma senza toccare il lavoro. Abbiamo usato molta prudenza ma siamo in grado di chiudere con soddisfazione» conclude Porfiri. Nel 2020 è stato effettuato un investimento in tecnologia per poter realizzare produzioni in remoto grazie a un accordo con Sony e il suo partner Allyn. Nel 2021 sarà la volta del rinnovamento dell’offerta sul web.