Autore: Redazione
22/10/2025

Il new retail accelera: Locala lancia la quinta edizione del suo Barometro Retail Insights

La visione di Benvenuto Alfieri, country manager Italia e responsabile partnership Europa di Locala

Il new retail accelera:  Locala lancia la quinta edizione  del suo Barometro Retail Insights

Locala, piattaforma pubblicitaria specializzata in geolocalizzazione, presenta, nella quinta edizione del suo Barometro Retail Insights, una panoramica delle tendenze del retail in Europa e a livello internazionale e drcifra le trasformazioni che rimodellano il settore. “Nel 2024 ci siamo fermati un attimo. Un anno di transizione, in cui il sistema retail ha messo in ordine le sue priorità: protezione del potere d’acquisto, semplificazione dei percorsi, tentativi (spesso riusciti) di riportare le persone nei negozi, ma con logiche nuove. Una sorta di reset, necessario, anche se non sempre entusiasmante. Ora però il mercato ha ripreso a muoversi. E lo fa in fretta”, dichiara Benvenuto Alfieri, country manager Italia e responsabile partnership Europa di Locala. Il Barometro Retail Insights 2025 lo conferma: il new retail non è più un concetto da raccontare ai convegni, è la realtà quotidiana di chi lavora con le persone, le tecnologie e i dati ogni giorno. E quest’anno si entra nella fase successiva: l’accelerazione. I dati? Interessanti; ma ancora più interessante è quello che ci dicono. 

Esperienze coerenti, semplici, intelligenti

Il barometro, realizzato in collaborazione con la società di ricerca Marketing Insights, incrocia tre livelli: trend internazionali, visione B2B dai decision maker del settore e un’indagine su oltre 4.000 consumatori europei. “Un mix che restituisce una fotografia chiara: il cliente non è più disposto ad aspettare. Vuole decidere come acquistare, dove ricevere, quando interagire. Vuole esperienze coerenti, semplici, intelligenti; ma vuole anche sostenibilità, trasparenza, sicurezza. “Il retail non è più una sequenza di canal, è un sistema che deve funzionare in tempo reale, ovunque. Le persone non hanno più pazienza: se non le capisci subito, vanno altrove”, sottolinea Alfieri.

Poker di trend

È chiaro, quindi, che nel 2025 non vince chi comunica meglio, ma chi riesce a semplificare la vita alle persone senza banalizzarla. E per farlo servono strumenti, ma anche cultura e visione. Locala individua quattro tendenze che meritano di essere tenute d’occhio.

  • Il phygital non è più un “nice to have”. Il 70% dei consumatori vuole passare da un canale all’altro senza frizioni. È finita l’era del digitale da una parte e del negozio dall’altra. O si integrano, o si ignorano. Ma la seconda opzione ha un costo: si chiama perdita di rilevanza.
  • La fedeltà ha nuove regole. I programmi fedeltà funzionano, ma solo se sono utili. L’86% delle persone è disposto a cambiare brand per un’offerta migliore. La loyalty si costruisce con intelligenza, non con promesse generiche.
  • I social vendono. Non solo ispirano. Il cosiddetto Z-commerce è già realtà: TikTok Shop è arrivato in Europa e Facebook si prepara a superare i 69 milioni di acquirenti social. Chi sa usare contenuto e contesto insieme, converte, gli altri, semplicemente, intrattengono.
  • La cybersecurity è (finalmente) una priorità. IA, machine learning, IoT, bellissimo, ma senza una cultura solida sulla sicurezza, diventano solo altre porte aperte al rischio. La fiducia del cliente si difende ogni giorno e si può perdere in un secondo.

Attese finite

Il barometro evidenzia ulteriori 14 trend chiave: dall’e-commerce in costante crescita al mobile sempre più dominante, dalla micro-influence alla sostenibilità come leva concreta (e non solo comunicata), fino al ritorno dei convenience store e alla nuova centralità del punto vendita fisico. “Il vero punto non è la lista, bensì che il retail del 2025 non aspetta nessuno. E non è più tempo di raccontare la trasformazione, è il momento di metterla in pratica, con decisioni più rapide, strategie più concrete e una consapevolezza molto chiara: non si compete più solo con il prodotto, si compete con l’esperienza. Chi ci riesce, cresce, chi rimane a guardare, si chiede perché”, conclude Alfieri.