Rebold Antevenio, la boutique global che guarda al local
Dopo la fusione tra Rebold e Antevenio e il potenzialmento in Data Digital Marketing Agency, ecco come cambia il mercato italiano, tra nuove unit e figure professionali, offerta e obiettivi. Parola al CEO Alessandro Volpi

Alessandro Volpi
Una sigla che cambia, un concetto che si riaggiorna, un marchio che assume nuovi connotati; Antevenio che si fa Rebold, ma non smarrisce certo la propria strada, piuttosto la rimodula, la amplia, si evolve. A distanza di qualche mese dalla fusione tra le due realtà, è opportuno riannodare i fili e capire cosa sia avvenuto, cosa sia cambiato, e che cosa ci attenda. A raccontarci tutto è il CEO Alessandro Volpi.
Anno 2021, Rebold Antevenio, dove, come, quando?
«In un mercato digitale sempre più complesso, così ricco di discontinuità e sfide, era arrivato il momento della fusione tra l’anima più consulenziale di Rebold e l’expertise in ottica performance di Antevenio».
Sbaglio o l’aspetto consulenziale diventa di giorno in giorno sempre più preponderante in ottica comunicazione?
«Proprio così. Un focus forte ora è legato alla strategia e alla creatività, supportiamo sempre più le aziende con cui già collaboriamo nell’ottimizzazione dei percorsi creativi, non parliamo di branding puro, ma di una consulenza orientata alla performance. Vogliamo diventare partner strategici, seguendo il funnel dall’inizio alla fine del processo, con un indirizzo fortemente data-driven. Senza dimenticare l’aspetto tecnologico e il relativo aggiornamento continuo».
Cosa comporta la fusione per il mercato italiano?
«Un rafforzamento dei servizi, anche attraverso la riorganizzazione delle diverse business unit. Antevenio diventa unit publishing, con un’anima da concessionaria, specializzata in DEM, in gestione database, marketing automation. Con Erika Montani responsabile della unit e Chiara Trinchera della ricca rete di affiliati e partner con cui collaboriamo. E poi Valeria Gennari, responsabile della nuova unit Rebold marketing, l’area che è più in fermento, con progetti digital a 360°, produzione di contenuti, strategia data-driven, attività social, adv omnichannel. E anche rafforzando il team creativo e quello sales/account, con progetti sempre più focalizzati sull’efficacia della singola comunicazione e sempre più trasversali».
Quali sono gli obiettivi a questo punto?
«Abbiamo consolidato il portafoglio di 50 clienti posizionati in varie industries. Nel 2021 vorremo confermare e ampliare l’offerta, con progetti più grandi, strutturati, sinergici».
Quali sono i settori più presenti?
«Food & Beverage, Education, Finance. Il Fundraising, da sempre un settore che ci sta molto a cuore, sta crescendo ulteriormente e mutando pelle, anche il proprio modo di comunicare e gli obiettivi stanno cambiando, in relazione all’emergenza sanitaria».
In definitiva come vi piacerebbe essere definiti?
«Una boutique dalle dimensioni global, con la capacità di seguire i clienti in maniera attenta e con forte attenzione al dettaglio. Un’agenzia che può contare su oltre 600 dipendenti e su un fatturato da 100 milioni, ma con una propensione local, capillare».
Dove vorreste crescere?
«Nell’e-commerce, che ci piacerebbe sviluppare in maniera sempre più innovativa, anche alla luce della fortissima spinta che sta avendo in questo anno particolare. Continueremo a investire in persone e competenze, per evolverci e crescere sempre».