Autore: Redazione
12/11/2020

Rai: Maria Pia Ammirati è il nuovo direttore di Rai Fiction, Pierluigi Colantoni alla guida dei Nuovi Formati

Il CdA ha nominato ieri anche i nuovi vice direttori di rete; in Commissione di Vigilanza il ministro Roberto Gualtieri annuncia il versamento del 5% del canone e il rinnovo dei vertici alla scadenza naturale

Rai: Maria Pia Ammirati è il nuovo direttore di Rai Fiction, Pierluigi Colantoni alla guida dei Nuovi Formati

Maria Pia Ammirati e Pierluigi Colantoni

Come da anticipazioni circolate nei giorni scorsi, il consiglio di amministrazione della Rai ha nominato i nuovi direttori di Rai Fiction e di Nuovi Formati, che sono rispettivamente Maria Pia Ammirati, attuale direttore di Rai Teche, e Pierluigi Colantoni, già vice della direzione creativa. Ammirati prende il posto di Eleonora Andreatta, passata a Netflix, e lascia vacante il posto di presidente dell’Istituto Luce.

Nella stessa riunione dell'11 novembre 2020 sono stati nominati anche i vicedirettori di rete, operazione questa che ha sollevato non poche polemiche in un momento in cui la Rai lamenta anche un forte calo dei ricavi e chiede allo Stato di riconoscerle le quote di canone che non le vengono versate. I nuovi vice direttori sono, per Rai1, Angelo Mellone e Massimiliano De Santis, che si aggiungono ai già in carica Claudio Fasulo, Maria Teresa Fiore, Federica Lentini, Paola Sciommeri, Giovanni Anversa, Massimiliano De Santis. A Rai2 vengono nominati Giorgio Buscaglia, Adriano De Maio, Milo Infante che affiancano Massimo Lavatore, Fabio Di Iorio, Paolo Corsini. A Rai3 ci sono Sigfrido Ranucci, Andrea Sallustio, Rosa Anna Pastore, Elza Di Gati, Ilaria Capitani.

Il 5% del canone torna in Rai

Nel frattempo, sempre ieri si è tenuta l’audizione del ministro dell’Economia Roberto Gualtieri in Commissione di Vigilanza, durante la quale è stata annunciata nella legge di bilancio la norma che riassegna alla Rai una quota del 5% del canone, per compensare almeno parzialmente i mancati introiti dovuti alla crisi per la pandemia da Covid-19. Nei giorni scorsi, l’amministratore delegato della Rai Fabrizio Salini e anche il presidente dell’APA (Associazione Produttori Audiovisivi) Giancarlo Leone avevano riportato l’attenzione sulla necessità di restituire il cosiddetto extragettito al servizio pubblico per sostenerne le attività. Si tratterebbe di circa 190 milioni; con la legge sul 5% se ne recuperano 85, mentre i rimanenti 105 vengono versati agli altri operatori radiotelevisivi.

L’audizione del ministro Gualtieri

Gualtieri ha sottolineato che i ricavi complessivi della Rai calano soprattutto per la contrazione della raccolta pubblicitaria. Secondo i dati presentati dal ministro, dal 2017 al giugno 2020 la pubblicità si è ridotta del 28%. Altri dati riguardano il peggioramento della posizione finanziaria netta nel 2019, con un indebitamento passato da 251 milioni a fine 2018 a 537 milioni di fine 2019. Dentro questi numeri ci sono i costi del piano di incentivazione all’esodo 2018 e gli anticipi per i diritti di trasmissione degli Europei di calcio 2020. La posizione finanziaria netta a fine primo semestre 2020 (-165 milioni) peggiora ulteriormente rispetto allo stesso periodo del 2019 (-130 milioni). Per il 2020 la Rai prevede una perdita di 43 milioni di euro.

Questa situazione, dice Gualtieri, dipende non solo dalla congiuntura attuale, ma da problemi strutturali per cui è necessario rimettere mano al piano industriale e procedere anche a una razionalizzazione e a un rinnovo dei vertici della Rai. Per Gualtieri, la Rai deve ripensare l’offerta “sulla base delle opportunità di differenziazione che offre oggi la tecnologia e sulla base delle diverse modalità di fruizione dei contenuti che caratterizzano le nuove generazioni.

Anche l’informazione andrà ripensata "in modo che sia pluralista e sia capace di “indagare e raccontare le grandi questioni del mondo che ci cambia intorno”. “Anche la missione di servizio pubblico va ripensata in questa ottica, con più capacità di fare network con le altre grandi emittenti europee e gli altri grandi editori per raccontare e rappresentare le potenzialità e le attese dell’Italia e dei Paesi europei uniti nella Ue. Tutto questo sarà un compito da svolgere nel prossimo futuro e sarà la missione che vorremmo poter affidare al prossimo consiglio di amministrazione e ai nuovi vertici che si insedieranno entro le scadenze previste”.

Ringraziando l’attuale amministratore delegato Salini per il lavoro svolto, il ministro ha sollecitato l’azienda a non attendere la nomina del futuro management per “iniziare a lavorare, avviando un confronto per un serio ripensamento dell’azienda e del suo modello organizzativo, discutendo anche sul modello di governance. Sarebbe opportuno lavorare su tre pilastri: un indirizzo parlamentare chiaro ed utile, organi sociali di alto profilo e infine un nuovo management individuato tra persone del più alto livello manageriale, che sia messo in condizioni di lavorare secondo le migliori prassi di autonomia e responsabilità manageriale”.