Radio Player: salgono a 14 i Paesi della piattaforma che unisce i broadcaster d’Europa contro l’attacco degli ott
Annunciato l’ingresso di Francia, Svezia e Danimarca; il country manager per l’Italia Eugenio La Teana spiega le prossime sfide della industry: «Grazie a Player Editori Radio anche il nostro mercato diventa europeo»
Eugenio La Teana
Si ingrandisce la community di Radio Player, la piattaforma internazionale nata per unire le forze e sviluppare la radio del futuro, un progetto che consente agli editori radiofonici di avere il controllo dei propri contenuti in questo momento di transizione verso un modello di radio ibrida che trasmette in FM, DAB e streaming. Radio Player mette a disposizione un set completo di applicazioni per l’ascolto della radio sui dispositivi connessi di oggi e di domani, dove la qualità dei contenuti è garantita dal fatto che i flussi e i metadati sono gestiti direttamente dagli editori e non da piattaforme terze.
La dimensione europea della radio
E’ stato confermato ieri l’ingresso di Francia, Svezia e Olanda tra i Paesi aderenti che adesso salgono a 14. L’Italia è entrata nel consorzio nel luglio del 2019 attraverso la Player Editori Radio (PER), società che raduna tutti i network nazionali e 130 radio locali, presieduta da Lorenzo Suraci. «Si creato un coordinamento globale tra le radio europee che devono affrontare le politiche aggressive attuate dai nuovi player dell’intrattenimento digitale quali Google, Apple, Spotify, Amazon» spiega Eugenio La Teana, consigliere di amministrazione di PER e country manager presso l’internazionale, nonché membro del WorldDAB steering board.
«Stiamo cercando di presidiare tutti i tavoli possibili per difendere il nostro ruolo di player primari, e non gregari di queste società» che sfruttano i contenuti prodotti dalle emittenti per raccogliere pubblicità. Uno dei mercati cruciali in questo momento è quello delle auto connesse, che sono oggetto di grande attenzione da parte di questi grandi operatori. «Non possiamo aspettare che sia un ott ad imporci come rappresentare e distribuire i nostri contenuti sui dispositivi di nuova generazione – continua La Teana -, ma siamo noi, radio, che dobbiamo decidere come distribuirli . Questa evoluzione deve essere comune a tutte le radio europee; e grazie a PER la radio italiana ha assunto una dimensione europea».
I tavoli aperti
Il progetto Radio Player ha una discreta dimensione europea, ma guarda già oltre oceano in attesa di sbarcare negli USA dopo l’attivazione in Canada. Come accennato, un tema importante è quello dei rapporti con le case automobilistiche, alla luce delle stime che prevedono l’adozione del sistema Android Automotive OS da parte del 60% delle auto tra il 2024 e il 2024, e a questo proposito Radio Player ha anche aperto un tavolo con Google per fare in modo che la app di Radio Player sia la preferita per l’ascolto radiofonico.
Attualmente tutto il gruppo Volkswagen ha già in corso accordi con aziende che rilasciano dispositivi ibridi per l’ascolto radiofonico nelle auto. Un altro tema sempre legato gli accordi con le case automobilistiche è l’acquisizione di metadati – informazioni aggiuntive rispetto al segnale radiofonico - in tutti i Paesi SEE (Spazio Economico Europeo).
Al momento i Paesi Radio Player rappresentano il 75% del mercato auto europeo, e il consorzio sta lavorando per raggiungere l’80% del consumo radiofonico. E’ quindi in discussione la possibilità di realizzare un ascolto globale attraverso la radio ibrida.