Qwant condivide il pensiero di Barack Obama: “motori di ricerca rischio per la democrazia”
“È importante ricordare che i dati raccolti dai grandi player tecnologici non sono solo quelli relativi ai cittadini statunitensi, ma riguardano le persone di tutto il mondo”, commenta il country manager italiano Fabiano Lazzarini
Sono alla ribalta della cronaca nazionale e internazionale le dichiarazioni dell’ex Presidente degli Stati Uniti Barack Obama, che vede negli strumenti di comunicazione digitale evoluti, come motori di ricerca e social, una minaccia per la democrazia. “È molto difficile immaginare come una democrazia possa funzionare nel lungo periodo in condizioni simili - dice Obama ed ed esorta i giganti del web a domandarsi se stiano contribuendo in qualche modo a corrodere la democrazia.
Il posizionamento di Qwant
Il dibattito acceso rafforza il posizionamento di Qwant, primo motore di ricerca europeo che rispetta la privacy delle persone. “Qwant condivide il pensiero di Barack Obama - commenta Fabiano Lazzarini, country manager Qwant Italia -: i grandi player tecnologici che detengono mezzi e competenze hanno ben chiaro come, per convincere e muovere le masse, non solo per fini commerciali, sia necessario dominare i dati raccolti dai motori di ricerca, servendosene in un secondo momento per fornire contenuti sulla base dei loro profili e non in modo imparziale. È importante ricordare che i dati raccolti non sono solo quelli relativi ai cittadini statunitensi, ma riguardano le persone di tutto il mondo. Questa certezza pone degli interrogativi sulla capacità di soggetti terzi di influire sulle dinamiche del Vecchio Continente. La potenza di questi strumenti è ormai talmente nota che anche l’attuale Presidente degli USA, Donald Trump, in vista delle elezioni del 2020, ha nominato un nuovo esperto di dati all’interno dello staff dei Repubblicani”.