Autore: Redazione
14/11/2018

“Pugni chiusi”, un docufilm firmato Infinity e Produzioni dal Basso

Partendo dal progetto realizzato all’interno del carcere di Bollate, il documentario mette in contrapposizione la vita sportiva e sociale di un pugile detenuto con quella di un pugile “libero”

“Pugni chiusi”, un docufilm firmato Infinity e Produzioni dal Basso

Incassare per ripartire. Un po’ come sbagliare prima di capire, quindi riprendere la retta via. Da questa idea nasce “Pugni chiusi”, il progetto di pugilato attivo dal 2016 nel carcere di Bollate, in provincia di Milano, e rivolto a detenuti e polizia penitenziaria. L’iniziativa è stata raccontata dal giovane filmaker Alessandro Best nell’omonimo documentario, selezionato nell’ambito della call “Games”, lanciata da Infinity, servizio di video streaming on demand, sulla piattaforma Produzioni dal Basso. Un docufilm da guardare, non solo per imparare qualcosa di più su uno sport, come la boxe, che ormai si vede poco in tv ma che veicola molti valori importanti, tra cui il rispetto dell’avversario, il coraggio di ripartire anche dopo aver subito una sconfitta e la capacità di dosare la propria forza, ma anche per riflettere sulla possibilità di riscatto per chi ha commesso degli errori. Una leva emotiva “Pugni chiusi” ha infatti l’obiettivo di raccontare come lo sport possa essere una grande leva emotiva per “uscire dal tunnel”, ricostruendo un nuovo futuro e riacquistando un ruolo all’interno della società. Partendo dal progetto nel carcere di Bollate, il documentario mette in contrapposizione la vita sportiva e sociale di un pugile detenuto con quella di un pugile “libero”. Un progetto bello e di ampio respiro, che riguarda tanto chi è dietro le sbarre quanto chi è fuori, al quale si può contribuire direttamente entro il 24 gennaio su Produzioni dal Basso. Una volta raggiunta la metà dell’obiettivo economico (fissato a 10mila euro), Infinity erogherà un cofinanziamento di 5mila euro e il docufilm sarà trasmesso nel palinsesto del 2019.