Publisher Day, 4w MarketPlace accende i riflettori su ad blocking e kpi
Una giornata ricca di spunti per gli editori e per tutta l’industry, e la presentazione della società, dove le persone fanno la differenza. Lanciato anche “Codice Ad-Block. La nostra risposta”

Ad Block, la variabile impazzita: occorre fare un patto con gli utenti
Dopo l’apertura di Barberis, sono salite sul palco figure di spicco del settore: Giorgio Galantis, presidente Fcp-Assointernet, Federica Setti, chief research officer GroupM, Biagio Stasi, chief digital officer Hearst Magazines, lo stesso Barberis, Settimio Perlini, ceo Macitynet e Nino Ragosta, founder e ceo Quadronica. I parametri editoriali stanno cambiando e si sono inseriti nuovi fenomeni a cui tutta la filiera deve rispondere. Tra questi l’ad blocking, una realtà che coinvolge circa un quarto degli italiani, specialmente uomini giovani,
4w, la differenza la fanno le persone
Gli editori sono fonti d’acqua che si trasformano in fiumi, cascate e ruscelli mentre gli investitori sono i consumatori d’acqua con gusti diversi fra loro. Con questa metafora Pattano ha avviato l’intervento sulle attività di 4w, facendo ovviamente riferimento ai cambiamenti del mercato discussi nel corso delle due tavole rotonde, «che forse i publisher non hanno ancora recepito a pieno», ha chiosato. Ma cos’è 4w? «È un bacino di raccolta, depurazione e distribuzione, sia diretta sia in programmatic. Con dati, tecnologia e soprattutto persone, il fulcro di 4w MarketPlace, portiamo agli investitori l’acqua della salute e della giovinezza, a seconda degli obiettivi degli stessi, fornendo soluzioni che vanno dal Native al Display, fino al Video. Ma la differenza la fanno le persone, sempre disponibili e pronte ad aiutare i nostri clienti».
Per un investitore felice: vincono tecnologia e aggregazione
Dopo l’intermezzo di Pattano è stata la volta di discutere di alcuni temi molto complessi, che non sempre mettono d’accordo domanda e offerta. “Viewability, in target, VTR, CTR, CVR, audience target, geo target, affollamento pubblicitario, brand safety, tutti parametri calcolati dagli advertiser che investono sul digitale, ma
Codice AdBlock. La risposta di 4W Market Place
Per dare una risposta concreta al tema dell’ad blocking 4w MarketPlace ha prodotto “Codice Ad-Block. La nostra risposta”, la cui finalità è di suggerire agli editori uno strumento per rassicurare i propri utenti sul fatto che i produttori dei contenuti di cui usufruiscono sono attenti alle loro necessità e stanno intraprendendo tutte le azioni necessarie a rendere migliore la fruizione dei siti per un’esperienza di navigazione di qualità. Ecco i 4 punti del documento.
1 - Informare i lettori
Qualora venisse identificato un utente utilizzatore di Ad-Block, sarebbe opportuno informarlo che i contenuti che sta navigando sono disponibili grazie alla pubblicità che lui stesso ha deciso di non vedere. Un utilizzo massivo di strumenti atti a bloccare i messaggi pubblicitari potrebbe causare all’editore un danno economico tale da rendere difficilmente sostenibile un alto standard qualitativo nei contenuti e/o potrebbe dare spazio a strategie editoriali che riservino i contenuti migliori solo ad utenti privi di Ad-Block.
2 - Armonizzare il numero di spazi pubblicitari con il contesto editoriale
Nei CMS più usati o in situazioni come WP “Blog” dove le pagine sono molto lunghe, è possibile distribuire più comunicazioni pubblicitarie in modo armonico e senza alcun sovraffollamento, evitando quindi di disseminare posizioni standard e rich-media nel contenuto editoriale.
3 - Non utilizzare formati invasivi a discapito del contenuto editoriale
È consigliabile evitare pop-up o overlay che danneggino la fruizione del contenuto, formati espandibili che vadano a coprire altri annunci pubblicitari o risultino troppo invasivi e, soprattutto, limitarne la frequenza e la presenza al massimo a una posizione in pagina. Troppo spesso troviamo contenuti inaccessibili perché oscurati da comunicazioni pubblicitarie che ne impediscono la lettura: overlay da chiudere, espandibili, formati fuori pagina che si inseriscono creando altre variabili, nuove finestre sopra o sotto il sito che ne pregiudicano la qualità.
4 – Scegliere opzioni video che non disturbino la fruizione del contenuto editoriale
I formati video sono particolarmente apprezzati se ben utilizzati e altrettanto particolarmente fastidiosi se mal impostati. Ad esempio, è importante evitare che partano in autoplay quando non sono nella porzione visibile della pagina, onde favorire una corretta esposizione della comunicazione e non rappresentare un fattore di puro disturbo. Oltre tutto, anche dal punto di vista dell’obiettivo della campagna verrebbe registrata un’impression non correttamente visualizzata.
L’applicazione di questi punti è un impegno che crediamo porti agli editori un’esposizione qualitativamente elevata dando loro maggiore forza e diritto di chiedere ai propri utenti la disattivazione dell’Ad-Block. Questa operazione rappresenta un accordo stipulato con i propri lettori e la possibilità di avere sempre contenuti migliori da offrire, creando di fatto un circolo virtuoso a vantaggio di tutti. Non dimentichiamo che l’editore è anch’esso utente di altri siti così come l’utente diventa inevitabilmente editore grazie ai suoi numerosi contributi social.