Autore: Redazione
08/03/2018

Con Progressio Sgr, Save the Duck punta al raddoppio del fatturato e del budget pubblicitario

Esce Alchimia di Marina Salamon, fa ingresso il fondo di investimento con una quota del 65%; il resto fa capo al fondatore Nicolas Barci; annunciato adv al 7% dei ricavi, che nel 2017 sono a 31,5 milioni di euro

Con Progressio Sgr, Save the Duck punta  al raddoppio del fatturato e del budget pubblicitario

Con l’arrivo di Progressio Sgr, Save the Duck punta al raddoppio del fatturato e degli investimenti pubblicitari. Il marchio di piumini ecosostenibili cambia azionista di riferimento: esce Alchimia Spa, la holding di partecipazioni di Marina Salamon, che deteneva il 51% del capitale sociale, ed entra il fondo Progressio Investimenti III, che con un 14% ceduto dal fondatore di Save the Duck, Nicolas Bargi, sale al 65%. L’operazione, del valore di 65 milioni di euro, nove volte l’ebitda 2017, ha come primo obiettivo quello di lanciare definitivamente il brand sui mercati internazionali e di raddoppiare in tre anni il fatturato 2017, pari a 31,5 milioni di euro. Già nel 2018 l’obiettivo è fissato a 36 milioni di euro, con una marginalità del 24%. Contemporaneamente, il managing director di Progressio Sgr, Filippo Gaggini, annuncia un raddoppio della spesa adv al 7% dei ricavi, dall’attuale 3,2%, da impiegare principalmente in digital e trade marketing, con un supporto su stampa. I partner di comunicazione sono Connexia per il digital e le pr corporate, Beyond the Line per le strategie e la Tomorrow Consulting per le attività legate al lusso. I numeri «Noi ci rivolgiamo a una comunità di persone che condividono i nostri valori: sostenibilità e adozione della filosofia animal free al cento per cento da parte di tutta la filiera produttiva» spiega Bargi, terza generazione della famiglia di imprenditori che detiene la società tessile Forest, il quale rimarrà al timone del brand fondato nel 2011. Partito da zero, il marchio ha raggiunto in due anni ricavi per 7 milioni di euro, per poi attestarsi, nel 2017, a quota 31,5 milioni, con un ebitda del 23% a 7,2 milioni e una marginalità del 20%. Presente già in 29 Paesi, punta a consolidarsi in Europa, in crescita del 35%, e a sfruttare il volano degli Usa, dove il marchio “vola” del 60%. E mettere un piede in Cina, dove Bargi ha trovato aziende perfettamente in linea con le politiche e l’etica di Save the Duck. In Italia, dove il mercato sostanzialmente di nicchia del brand è arrivato a maturazione, si punta a razionalizzare la distribuzione retail con il lancio dei negozi monomarca, a partire da Milano dal prossimo inverno. Il piano industriale prevede anche una rafforzamento del canale e-commerce, sia proprio sia attraverso terzi. Attualmente Save the Duck è presente su Yoox e Zalando, mentre non ci sono intenzioni di entrare in Amazon. Alchimia pronta a nuovi investimenti Terminata la partnership tra Alchimia e Save the Duck, nata anche sulla base della comune sensibilità per la difesa della natura e degli animali, Marina Salamon annuncia la propria intenzione di sostenere nuove iniziative imprenditoriali. «Sto cercando opportunità di investimento, desidero investire e intendo farlo subito» in ambito fashion, digital, comunicazione e marketing. All’imprenditrice fanno capo Altana (abbigliamento di lusso per bambini), l’istituto di ricerche di mercato Doxa, Connexia e Doxa Pharma, oltre a essere azionista e consigliere di Banca Ifis, vice presidente di Illycaffè e consigliere di Morellato Spa.