Programmatic, in Nord America aumenta il costo della display adv
Secondo Goodway Group, i prezzi cresceranno del 20% da qui al 2018, con benefici per domanda e offerta

In Nord America il costo degli annunci display acquistati in modalità programmatic salirà del 20% entro il 2018. Lo sostiene una ricerca di Goodway Group, cui The Drum dedica un lungo articolo. In particolare l’header bidding, un modello che consente di operare attraverso prezzi dinamici e non con quelli fissi di parametri come il CPM, e tecnologie per l’ottimizzazione dei prezzi, saranno i driver principali di questa tendenza positiva. Secondo Goodway, la crescita dovrebbe essere lineare con un incremento del costo di circa il 2% su base mensile nel corso del prossimo anno. Anche i passi in avanti compiuti in tema di viewability e di lotta alle frodi sono dei fattori che contribuiscono alla generale “pulizia” dell’inventory programmatic. Di grande interesse è la crescita rilevata nel segmento delle agenzie più piccole così come dei mercati meno sviluppati, in cui il programmatic si sta espandendo a ritmi davvero elevati.
Il mercato evolve
Per Jay Friedman, coo di Goodway Group, l’aumento dei prezzi è dovuto “alla mutevole natura del mercato”. La ricerca condotta dal team di Friedman, infatti, ha esaminato miliardi di bid da settembre dell’anno scorso a oggi. L’incremento dei prezzi potrebbe portare benefici agli editori, di qualsiasi dimensione. None è un mistero, infatti, che la concentrazione degli investimenti ha tra le sue vittime i publisher tradizionali nonché quelli digitali con numeri più ristretti. Lato inserzionisti, infine, potrebbe entrare in campo il machine learning, in una logica di ulteriore perfezionamento delle tecniche di ottimizzazione dei prezzi.