Plan.Net, con Serviceplan e InMediaTo/Mediaplus, vince la gara di Alleanza delle Cooperative - Settore Agroalimentare per la comunicazione a favore di latte e derivati
L’agenzia di cui è G. M. Michele Lorenzi, che fa parte della Casa della Comunicazione guidata da Giovanni Ghelardi, si è aggiudicata il pitch lanciato nell’autunno del 2017 dall’organismo per la promozione e una corretta informazione dei prodotti
Plan.Net, con il supporto creativo di Serviceplan e quello media di InMediaTo/Mediaplus, si è aggiudicata la gara di Alleanza delle Cooperative Italiane - Settore Agroalimentare che, partendo dal digital, ha l’obiettivo di inserirsi in modo corretto nella comunicazione relativa al mondo del latte in Italia (dove circolano molte fake news), sostenere il consumo del latte fresco e dei latticini, e promuovere il latte cooperativo italiano come elemento strategico alla base di molti cibi della cucina italiana. La parola d’ordine dell’integrazione, già propria a livello di filiera da parte delle Cooperative, troverà un corrispettivo anche a livello informativo e nel media mix del piano di comunicazione. Alla gara, che era partita a fine 2017 – e, quindi, in una congiuntura particolarmente negativa per il comparto dopo la vicenda delle quote latte - oltre all’agenzia di cui è G.M. Michele Lorenzi e che fa parte della Casa della Comunicazione guidata da Giovanni Ghelardi, hanno partecipato tra gli altri anche McCann con Initiative e Red Cell con GroupM.
I trend
Alleanza delle Cooperative Italiane - Settore Agroalimentare rappresenta 5.100 cooperative (una parte delle quali coinvolte nel progetto), 720.000 soci produttori e 94.000 occupati (il 56% dei quali assunti a tempo indeterminato). Il fatturato complessivo è di 34,2 miliardi di euro, il 24% del valore della produzione agroalimentare nazionale. La cooperazione rappresenta il 43% del valore della produzione lattiero-caseario nazionale (con 744 cooperative che operano nel comparto, per l’81% localizzate al Nord, con una dimensione media di impresa di 8,6 milioni di euro, che generano un fatturato complessivo di 6,4 miliardi di euro) e oltre il 60% del fatturato dei formaggi DOP. Secondo le elaborazioni di Clal.it, negli ultimi cinque anni (2013-2018) nell'Ue-28 i consumi di latte pro capite sono diminuiti dello 0,94%, scendendo a 64,99 chilogrammi, mentre per tutte le altre tipologie di prodotti la freccia è stata verso l'alto: +1,3% i consumi di burro, a 4,37 chilogrammi pro capite nel 2018; +0,82% i consumi di formaggio, a 18,33 chilogrammi; +14,10% i consumi di Smp a 2,20 chilogrammi pro capite; +6,04% i consumi di Wmp a 0,76 chilogrammi pro capite nel 2018, a dimostrazione che quello comunitario è un mercato "ricco", con un Pil pro capite elevato e capacità di spesa più alte rispetto ad altre aree del pianeta, con la conseguenza che i consumi si orientano verso prodotti a più alto valore aggiunto. Alleanza delle Cooperative Italiane nel settore agroalimentare, oltre a dare un segnale forte, chiaro e tangibile nel percorso da più parti auspicato di semplificazione della rappresentanza, intende rappresentare anche un luogo di progettazione e stimolo per favorire un migliore posizionamento della cooperazione agroalimentare nel quadro economico del nostro Paese. Dal 2015 al 2020 i consumi di latte nel nostro Paese continueranno a calare. Se, negli ultimi cinque anni, il mercato italiano del latte è passato da 2,1 a 1,8 milioni di tonnellate, con una contrazione del 3,1%, la flessione prevista fino al 2020 è pari a un ulteriore calo del 4,9%.
Valorizzare i prodotti
“Complessivamente, dal 2016 al 2020, la diminuzione dei volumi del latte sarà pari a 406.000 tonnellate, con una penalizzazione maggiore per il latte fresco, pari al 5,6% - ha spiegato il coordinatore del settore lattiero-caseario, Gianpiero Calzolari, che è anche Presidente di Granarolo -. Sono stime che, ovviamente, fanno impensierire il nostro comparto e che vorremmo riuscire a contrastare con campagne informative e di valorizzazione che puntino sui benefici di una bevanda da sempre al centro della nostra alimentazione. È sotto gli occhi di tutti che in Italia si beve sempre meno latte, eppure si tratta di un alimento sano, importante per lo sviluppo dei bambini e in altre fasi della vita. La demonizzazione in atto negli ultimi anni sembra inarrestabile, spesso corroborata da tesi prive di fondamento scientifico, e che hanno portato a spostare sempre di più il consumo verso bevande vegetali”.