Perché gli editori non devono temere i cambiamenti dell’algoritmo di Facebook
Adam Mosseri, vice president of NewsFeed di Facebook, chiarisce le intenzioni della piattaforma americana e prova a rassicurare i publisher
Sì, l’algoritmo di Facebook cambierà per dare maggiore risalto alle interazioni sociali rilevanti ma, no, questo non significa che sui nostri NewsFeed non ci sarà più spazio per i contenuti degli editori e degli inserzionisti. Naturalmente, questa eventualità ha creato un po’ il panico tra i player del settore, preoccupati di perdere una piazza che, in quanto a visibilità, ha ben pochi rivali. Ma, Adam Mosseri, vice president of NewsFeed di Facebook, in un’intervista a Stratechery, ha cercato di chiarire la questione riportando le reali intenzioni legate al cambiamento.
Interazioni significative
Il vecchio algoritmo del NewsFeed di Facebook, messo in atto nella primavera del 2016, evidenzia contenuti e conversazioni legate alla cerchia di familiari e amici evidenziando sia i contenuti relativi alle interazioni dirette di un utente sia a quelle della sua cerchia. Il nuovo algoritmo, invece, darà maggior valore alle “interazioni sociali più significative per l’utente stesso”.
Focus sulla rilevanza
“Questo, potrebbe, in realtà, significare più traffico verso i gruppi e le pagine ufficiali di editori e aziende, poiché le azioni degli iscritti sarebbero guidate da un maggior grado di rilevanza”, spiega Mosseri. “In pratica, si baserà più che altro sulle interazioni tra le persone e meno sul solo consumo di contenuti da parte degli amici”. I post editoriali che non otterranno alcun impegno significativo non appariranno come prominenti nel News Feed, dunque, ma i post che le persone commenteranno e condivideranno saranno favoriti. Il motivo è che la piattaforma, costruita per favorire le interazioni sociali, ha raggiunto un livello di saturazione di contenuti, spesso irrilevanti per chi li visualizza, che rischiano di abbassare la qualità del tempo trascorso dagli utenti sulla piattaforma e di risultare controproducenti anche per chi li produce.
Una questione di tempo
Facebook ha riconosciuto che le modifiche apportate potrebbero ridurre i tempi di coinvolgimento sulla piattaforma nel breve termine. Tuttavia, l’azienda ritiene che il cambiamento nel News Feed permetterà alle persone di avere conversazioni più preziose e rilevanti sulla piattaforma, migliorando il “benessere” della stessa, publisher e inserzionisti, sul lungo.