Omnicom: ufficializzato il deal con Interpublic, che lo porterà nella seconda metà del 2025 a diventare il leader di mercato con oltre 25 miliardi di dollari
John Wren sarà CEO e Presidente del nuovo Gruppo e Philippe Krakowsky Vice Presidente al pari di Daryl Simm
John Wren e Philippe Krakowsky
Dopo l’anticipazione da parte del Wall Street Journal di domenica, ieri è arrivata l’ufficializzazione:- i board di Omnicom e Interpublic hanno approvato all’unanimità un accordo definitivo in base al quale il primo acquisirà il secondo in una transazione stock-for-stock. In base ai termini dell’accordo, gli azionisti di Interpublic riceveranno 0,344 azioni Omnicom, ovvero 35,58 dollari in base all’ultima chiusura di Omnicom, per ogni azione ordinaria Interpublic di cui sono titolari, quindi con un premio del 21,6% sull’ultima chiusura di Interpublic. Dopo la chiusura della transazione, attesa per la seconda metà del 2025, gli azionisti di Omnicom deterranno il 60,6% della società combinata e gli azionisti di Interpublic deterranno il 39,4%, su base completamente diluita. Considerano l’ultima chiusura di Omnicom (103,42 dollari), l’operazione vale circa 13,3 miliardi di dollari.
I commenti
“Attraverso questa combinazione, siamo pronti ad accelerare l’innovazione e sfruttare le significative opportunità create dalle nuove tecnologie in questa era di cambiamento esponenziale. Ora è il momento perfetto per unire le nostre tecnologie, capacità, talenti e impronte geografiche per offrire ai clienti risultati superiori basati sui dati”, ha affermato John Wren, CEO e Presidente di Omnicom, che rimarrà CEO del nuovo colosso, mentre quello di Interpublic Philippe Krakowsky ricoprirà il ruolo di Vice Presidente e COO di Omnicom, al pari di Daryl Simm, attuale Presidente e COO di quest’ultimo Gruppo. Krakowsky sarà anche Vice Presidente del comitato per l’integrazione dopo la fusione. Tre attuali membri del CdA di Interpublic, tra cui lo stesso Krakowsky, entreranno a far parte di quello di Omnicom. “Questa combinazione rappresenta un’enorme opportunità strategica per i nostri stakeholder, amplificando i nostri investimenti nelle capacità e nei talenti del nostro Gruppo come parte di una rete più ampia - ha affermato Krakowsky -. Le nostre due società hanno offerte, presenza geografica e culture altamente complementari. Condividiamo anche una convinzione fondamentale nel potere delle idee, reso possibile dalla tecnologia e dai dati. Unendoci a Omnicom, stiamo creando un portafoglio di servizi unico e completo che ci renderà il partner di marketing e vendita più potente in un mondo che sta cambiando rapidamente”.
Sinergie
Si prevede che la transazione genererà 750 milioni di dollari in sinergie di costo annuali e che sarà accrescitiva per gli utili rettificati per azione sia per gli azionisti di Omnicom che di Interpublic. Omnicom avrà un profilo finanziario pro forma previsto di: ricavi combinati nel 2023 di 25,6 miliardi di dollari, EBITA rettificato di 3,9 miliardi di dollari e free cash flow di 3,3 miliardi di dollari; ricavi combinati nel 2023 del 57% negli Stati Uniti e del 43% all’estero; bilancio solido, impegno per un rating investment grade con un rapporto debito/EBITDA combinato di 2,1x prima del beneficio delle sinergie. Le azioni di Interpublic, in calo di oltre il 10% da inizio anno, sono aumentate di quasi il 15% nelle negoziazioni pre-mercato. Omnicom, sempre ieri, è scesa del 4%. Entrambi i Gruppi sono quotati a New York.
La tempistica
La transazione dovrebbe concludersi nella seconda metà del 2025, subordinatamente alle approvazioni degli azionisti di Omnicom e Interpublic, alle approvazioni normative richieste e ad altre condizioni consuetudinarie. La società combinata manterrà il nome Omnicom e sarà quotata con il ticker OMC sul New York Stock Exchange. Omnicom e Interpublic sono attualmente il terzo e il quarto player della comunicazione mondiale e Omnicom, a operazione conclusa, diventerà il primo, superando Publicis Groupe che solo pochi giorni fa, in occasione dei suoi consueti auguri di Natale, aveva fatto intendere che avrebbe iniziato il nuovo anno in testa a questa classifica, superando WPP. La società combinata avrebbe un fatturato di oltre 25 miliardi di dollari, sulla base dei dati del 2023, con oltre 100.000 addetti. Sarebbe in concorrenza con la britannica WPP e la francese Publicis Groupe SA (PUBP.PA), che hanno generato. WPP ha registrato un fatturato annuo 2023 di 18,97 miliardi di dollari, mentre quello di Publicis Groupe è stato di 13,86 miliardi di dollari. Omnicom, valutato 20,2 miliardi di dollari, possiede marchi come OMD, PHD, Hearts & Science, DDB, BBDO e TBWA, mentre Interpublic possiede McCann, Weber Shandwick e Mediabrands, ovvero UM e Initiative, Acxiom, Craft, FCB, FutureBrand, Golin, IPG Health, Jack Morton, KINESSO, MAGNA, Mediahub, Momentum, MRM, MullenLowe e Octagon, tra gli altri.
La sfida con gli OTT
I giganti della tecnologia come Google (di proprietà di Alphabet)e Amazon, negli ultimi anni hanno attirato investimenti di marketing in precedenza ad appannaggio delle agenzie tradizionali offrendo sia canali che spazi pubblicitari. Il crescente utilizzo di strumenti di Intelligenza Artificiale che consentono alle aziende di creare annunci in modo più economico e veloce ha indubbiamente compresso il business delle agenzie tradizionali, costringendole a fare di tutto per sviluppare strumenti interni simili per fidelizzare i clienti. Gli ostacoli normativi avevano costretto Omnicom e Publicis Groupe ad annullare la loro fusione da 35 miliardi di dollari, che avrebbe creato il più grande gruppo pubblicitario del mondo, nel 2013. Nel frattempo, i crescenti investimenti di Publicis Groupe nei dati e nella tecnologia AI l’hanno aiutato a resistere ai cambiamenti del settore meglio dei rivali.