Il nuovo piano industriale 2022-2025 del Sole 24 Ore conferma le linee strategiche di quello 2021-2024 e i trend di graduale miglioramento degli indicatori
Il Gruppo di cui sono Presidente Edoardo Garrone e A.D. Giuseppe Cerbone ribadisce l’obiettivo di una crescita complessiva della redditività nel tempo in tutte le aree di business
GIUSEPPE CERBONE
Il Cda del Sole 24 Ore ha approvato venerdì il piano industriale 2022-2025 che, evidenzia l'azienda, "aggiornato nel suo sviluppo, conferma le linee guida strategiche del precedente piano 2021-2024 riflettendo l'evoluzione del mutato contesto di mercato"; sono "confermati i trend di graduale miglioramento nell'arco di piano degli indicatori economico-finanziari". "Il piano 2022-2025 conferma un progressivo miglioramento anno su anno degli indicatori economici e finanziari, trainati dalla crescita dei ricavi consolidati e dalla riduzione dei costi del personale attraverso gli interventi strutturali di riduzione di costo per tutte le categorie professionali già avviati nel corso del 2021". Il piano, indica ancora il Gruppo di cui sono Presidente Edoardo Garrone e A.D. Giuseppe Cerbone, "conferma complessivamente la crescita della redditività nel tempo in tutte le aree di business, grazie all'innovazione di prodotto; al rafforzamento dell'attuale offerta in ambito finanziario; allo sviluppo di partnership finalizzate alla valorizzazione del brand Il Sole 24 Ore; e al potenziamento e specializzazione per competenze delle reti di vendita". Confermando "la strategia digital first", è prevista "una maggior spinta sugli investimenti in nuove iniziative editoriali, supportate da innovative tecnologie di prodotto e sistemi gestionali". Sono in crescita "i principali indicatori economici previsionali", con obiettivi strategici che vedono i ricavi a 216 milioni al 2022 e a 246 milioni al 2025, l'ebitda a 26 milioni al 2022 e a 47 milioni al 2025, l'ebit a 6 milioni al 2022 ed a 26 milioni al 2025. La posizione finanziaria netta "è attesa in peggioramento nel 2022 per l'accelerazione degli investimenti e gli esborsi connessi alle uscite anticipate del personale, per poi migliorare progressivamente negli esercizi seguenti durante l'arco di piano".
Radio e cultura
"Il periodo appena trascorso – spiega il Gruppo - è stato caratterizzato da uno scenario di mercato particolarmente incerto, ancora impattato dall’emergenza sanitaria legata al Covid-19, che ha evidenziato una più lenta ripresa dagli effetti della pandemia rispetto alle attese iniziali, in particolare sul fronte della raccolta pubblicitaria sul mezzo radio, sui servizi ai professionisti e sulle attività culturali. L'evoluzione del contesto di riferimento ha portato a una revisione di alcune iniziative previste nel Piano 2021-2024 e a una rimodulazione dei tempi di lancio delle stesse, oltre all’introduzione di alcune nuove iniziative. In particolare, con riferimento sempre alla radio, il calo degli investimenti pubblicitari nel settore registrato nel 2020 e consolidatosi nel 2021 è stato interpretato non come un calo temporaneo legato al contesto pandemico, ma piuttosto come una flessione degli investimenti pubblicitari anche negli anni a venire. La conseguente revisione al ribasso dei tassi di crescita prospettici determina un significativo peggioramento della marginalità attesa per la radio rispetto al Piano 2021-2024, imponendo nell’arco di Piano ulteriori interventi di efficientamento e il rinvio di alcuni nuovi progetti precedentemente individuati. La ripianificazione delle mostre e delle altre attività dell’area Cultura, a seguito delle chiusure e restrizioni correlate all’emergenza sanitaria, impatta ancora negativamente sulla marginalità dell’area nel primo anno di piano, che risulta poi in progressivo miglioramento negli anni successivi. Lo sviluppo dell’offerta di prodotti e servizi per i professionisti proietta una crescita più contenuta rispetto al precedente Piano, anche a seguito del nuovo outlook dei mercati di riferimento, mantenendo comunque un’elevata marginalità attesa".