Autore: Redazione
05/10/2023

Nuovi viaggiatori crescono: il turismo esperienziale di 181travel

La storia di un giovane operatore turistico e DMC con base a Cagliari, nato con l’obiettivo di superare l’idea di turismo industriale e di massa; una modalità di viaggio pensata per vivere a 360° l’identità della propria destinazione a stretto contatto con il territorio, attraverso attività ed esperienze realizzate in collaborazione con le realtà locali. Parola al founder e CEO Marco Deiosso

Nuovi viaggiatori crescono:  il turismo esperienziale di 181travel

Marco Deiosso

Ah l’Italia, le sue bellezze, la storia, il cibo e la cultura e poi… il mare. E il turismo? Un classico con qualche crepa dovuta ovviamente alla risaputa pausa pandemica. Un’epoca in cui si è parlato di accelerazione tecnologica, e quindi di nuove idee, di cambi di registro. Si chiama 181travel (https://181travel.com/), è un giovane operatore turistico e DMC (Destination Management Company) con base a Cagliari, nato con l’obiettivo di superare l’idea di turismo industriale e di massa. L’operatore propone una nuova modalità di viaggio pensata per vivere a 360° l’identità della propria destinazione a stretto contatto con il territorio, attraverso attività ed esperienze realizzate in collaborazione con le realtà locali, in particolare nel Sud Italia, culla di culture, tradizioni culinarie, ricchezze naturali e storia. Il viaggiatore, secondo la concezione di 181travel, non è più un semplice spettatore passivo ma vuole diventare protagonista sempre più  attivo e partecipe nel processo di valorizzazione delle realtà locali, attraverso attività che gli consentano di fare esperienza in maniera autentica, non solo ammirando le ricchezze naturali e culturali di un luogo, ma anche conoscendone storia, costumi e tradizioni grazie alla collaborazione con gli operatori locali. 

Autenticità, legame, valorizzazione e… numeri

Un fatturato plurimilionario cresciuto di più dell’800% rispetto al periodo pre-pandemico, 40 mila ospiti gestiti, un team in espansione di 20 dipendenti attivi tutto l’anno nel team centrale di stanza a Cagliari e altrettanti stagionali, partnership con i più importanti player del settore, tra cui ClubEsse, TH Resorts, I Villaggi del Touring Club Italiano, Aida Cruises, MSC Cruises, WeRoad, Valtur, Nicolaus, e l’acquisizione del tour operator calabrese di nicchia Discovering PreSila: partendo da queste premesse, 181travel intende raggiungere obiettivi ambiziosi tra cui raddoppiare il numero degli ospiti entro la fine del 2023, esportare il proprio modello di business all’intero comparto industriale e diffondere così una nuova cultura del turismo fuori dai classici schemi, basata su autenticità, legame e valorizzazione del territorio e delle risorse locali. È questo il futuro del turismo? Ne parliamo con Marco Deiosso, CEO e founder di 181travel (protagonista di una ricca chiacchierata su DailyOnAir - The Sound Of Adv). 

Da quali presupposti nasce il progetto? 

«L’incipit risale al 2016 da un’altra attività, Nausdream, che mi vedeva protagonista con altri soci: un’idea di turismo nautico, con esperienze a tema, un modello che però non ha pienamente funzionato, come se mancasse qualcosa che abbiamo trovato e catturato nel 2019; quell’anno però rimango da solo come fondatore responsabile, parlo con investitori e riparto con qualcosa di nuovo, un’attività di business turistico connessa alle esperienze. Come 181travel dialoghiamo e operiamo con una serie di gruppi, con compagnie di crociera e andiamo ad arricchire il concetto di viaggio; una vera e propria filosofia confermata dal fatto che alla parola turista preferiamo quella di viaggiatore, un qualcuno che voglia fare esperienze».

Che cosa vi differenzia?

«Non inventiamo nulla, ma metodologicamente siamo differenti, ci occupiamo del viaggio, prima e dopo, ma il nostro focus è il “durante”; siamo competitor delle DMC, che si muovono solo nel corso del viaggi, ma anche di quelle piattaforme che non riescono a gestire il cliente, perché vendono solo ticket online, noi facciamo molto di più. Offriamo e raccontiamo il territorio, accessibilità e compatibilità e siamo profondamente digitalizzati; inoltre, abbiamo creato un’azienda che offre i prodotti locali».

Non solo Sardegna: quali sono le Regioni in cui vi muovete e chi si rivolge a voi?

«Siamo operativi, al momento, in Sicilia, Calabria, Puglia, Basilicata, Abruzzo e Toscana. Intercettiamo soprattutto europei, tedeschi, spagnoli, francesi, ma anche l’est del Vecchio Continente; e, ovviamente, le gradi città del nord e centro Italia».

Come sta cambiando il comparto turistico?

«Per evolversi, al netto dei progressi digitali, deve essere fondamentale l’accoglienza, il valore umano, l’unico elemento che non può essere bypassato dalla tecnologia. Ogni regione in cui ci muoviamo è guidata da addetti nati e cresciuti sul posto, che sanno come muoversi e come accogliere e curare il viaggiatore».

L’elemento tecnologico intanto comincia farsi sempre più preponderante, qualcuno teme di essere fagocitato… Cosa rappresenta per voi?

«Uno strumento fondamentale. Certo, molti operatori verranno tagliati fuori. Ma il chatbot oggi ha rallentato, manca ancora il lato pop; quindi occorre stare attenti ma con la consapevolezza che occorrerà tempo e che l’esperienza umana è basilare».