Nielsen archivia il 2018 con ricavi a -0,9% e si riorganizza in due divisioni: Nielsen Global Media e Nielsen Global Connect

Nielsen prepara una ristrutturazione delle attività dopo un 2018 caratterizzato da ricavi in calo dello 0,9% e un quarto trimestre a -5,8%. David Kenny, divenuto CEO dell’azienda a dicembre, ha definito il 2018 “un anno sfidante”, sottolineando l’impegno per trasformare Nielsen in un’organizzazione tecnologica product-driven. Una strategia che comporta la definizione dell’operatività in due segmenti: Nielsen Global Media e Nielsen Global Connect.

Focus sul prodotto

"Questa mossa allinea meglio la nostra visione esterna a quella interna", ha detto il manager. L'obiettivo, ha spiegato, è dare maggiore accountability a tutta l'organizzazione, focalizzando le attività sul prodotto. "Nel complesso, le iniziative in atto stanno creando una solida base da cui ci aspettiamo di ottenere una maggiore crescita dei ricavi, redditività e valore per gli azionisti nei prossimi anni", ha detto Kenny. Il numero uno di Nielsen ha aggiunto che la transizione potrebbe vedere l'azienda muoversi in tutte le direzioni, potrà rimanere quotata così come il business potrebbe essere ceduto. Secondo alcune indiscrezioni stampa risalenti a gennaio, si sarebbero già mossi alcuni fondi di private equity.

Aperti a tutte le ipotesi

“La revisione strategica procede e il board sta lavorando con urgenza sul processo. Questo potrebbe portare a vederci sempre quotati come società indipendente, ma è ipotizzabile anche la vendita di una parte o di tutta l’azienda. Il processo che stiamo intraprendendo ci permetterà di determinare il percorso migliore per massimizzare il valore per tutti i nostri azionisti", ha precisato Kenny. Nell’ultimo periodo Nielsen sta concentrando i suoi investimenti nel campo dell’addressable tv, come testimonia la recente acquisizione di Sorenson Media.