NFT promotori del nuovo illuminismo digitale: il Web3.0 visto dalla start-up Nfactory
La struttura, che si occupa di creare piattaforme blockchain scalabili dedicate alle aziende, e cambia il modo in cui le stesse utilizzano la tecnologia, si racconta attraverso le parole del socio fondatore Luca Vajani
Luca Vajani, socio fondatore di Nfactory
NFT da… che cosa significa? a certezza della nuova comunicazione, che guarda al futuro, ma intanto agisce nel presente. I Non Fungible Token, che magari non saranno ancora diventati un affare pop, ma intanto sono sempre più protagonisti del Web3.0. E, come giusto che accada, non mancano le strutture che dell’argomento sanno tutto, come Nfactory, start-up innovativa che crea prodotti tecnologici unici che supportano grandi aziende nella realizzazione di progetti e tecnologie Web3.0. Più precisamente, la struttura si occupa di creare piattaforme blockchain scalabili dedicate alle aziende, cambiando il modo in cui le stesse utilizzano la tecnologia web 3.0, facilitando così la possibilità di generare collezioni di NFT e offrendo soluzioni tecnologiche per la distribuzione di NFT attraverso trasferimenti Airdrop. Per questo Nfactory ha sviluppato Nefty, uno strumento in grado di permettere agli utenti di convertire codici coupon in NFT trasferendoli su singoli wallet blockchain. Una soluzione connessa con i principali wallet blockchain come Metamask, Wallet Connect e Coinbase Wallet. Come funziona? Le aziende emettono NFT tramite una apposita piattaforma di back office che genera codici coupon utilizzabili su Nefty; gli utenti accedono su www.nefty.it e in pochi semplici passaggi convertono i codici in NFT sul proprio wallet blockchain. Il principale mercato di applicazione di Nefty è il settore Loyalty & Promotion, che consente di emettere coupon e gift card di NFT tramite codici digitali e abilitando l’utilizzo di nuovi asset Web 3.0 in raccolte punti, contest a premi e instant win. Nefty facilita inoltre la creazione di community in programmi CRM e abilita la possibilità di creare certificazioni di prodotti a tiratura limitata per applicazioni retail e e-commerce. Abbiamo approfondito l’argomento con Luca Vajani, socio fondatore di Nfactory (protagonista anche della puntata d DailyOnAir - The Sound Of Adv presente su questo numero).
Con quali obiettivi nasce Nfactory?
«In Nfactory siamo tutti appassionati di tecnologia e innovazione. Riteniamo che l'innovazione sia necessaria al progresso ma presenti delle sfide importanti, fra cui la più avvincente è rendere l'innovazione fruibile, passando per un grande processo di semplificazione di utilizzo. Nfactory nasce con l'obiettivo di promuovere questa semplificazione e rendere le tecnologie blockchain e web3, che saranno sempre più presenti nella quotidianità, usabile facilmente da tutti. Abbiamo quindi studiato alcune soluzioni software che aiutino a completare la nostra visione: contribuire al progresso rendendolo facile da assimilare».
Quali sono i settori più caldi sul fronte NFT? E quelli che potrebbero giovarsene di più?
«Oggi la maggior produzione di NFT si concentra nei settori arte/collezionismo e gaming. L'arte perché gli NFT sono stati largamente raccontati al pubblico così , tant'è che oggi ancora molte persone sono convinte che gli NFT siano esclusivamente opere d'arte digitali. In realtà offrono tantissime possibilità di utilizzo. Il settore del gaming ha trovato negli NFT una tecnologia che calza a pennello coi sistemi di inventari, equipaggiamenti , skin, e la cosa più eccitante è che in un futuro non molto lontano , grazie agli NFT, gli stessi equipaggiamenti potranno essere condivisi ed utilizzati in diversi giochi e diverse piattaforme, andando a rafforzare l'identità digitale di milioni di gamers in tutto il mondo. Parlo di mondo perché tutto ciò che è basato su blockchain va pensato in termini globali. Lavoro in questo settore da diversi anni e l'approccio a queste tecnologie mi ha aperto la mente su una visione più ampia, di cui spesso non ci si rende conto lavorando esclusivamente con l'Italia. Mi sento di dire che gli NFT contribuiscano alla diffusione di un nuovo illuminismo digitale. I settori che ne potrebbero giovare sono molteplici, grazie alle proprietà cardine degli NFT, l'unicità, l'immutabilità e la trasparenza. Un grande vantaggio nell'adozione è dato anche dall'interoperabilità propria della blockchain, concetto che permette di utilizzare i dati pubblicamente ed in un formato standard, grande cruccio di chi come me ha lavorato tanti anni nello sviluppo ed integrazione di sistemi. Possiamo quindi immaginare che un pezzo di ricambio di un macchinario o di una vettura sia codificato con un NFT, e sia pubblicamente ed univocamente ricercabile nel mondo, oppure che capi firmati utilizzino gli NFT come certificati di autenticità, ed il bello è che si potrebbe anche facilmente visualizzare tutti i precedenti proprietari di quel certificato, aumentando la trasparenza e la fiducia dei consumatori. Questo solo a titolo di esempio, nella realtà possono veramente beneficiarne moltissimi settori, dal "real estate" al turismo ed intrattenimento per citare due opposti».
In cosa consiste l’offerta di Nfactory?
«Abbiamo due prodotti di punta che sfruttano una base comune, una larga code base e dei sistemi evoluti che ci permettono di industrializzare la produzione di codice per la blockchain, abbassando quindi di molto i costi di produzione e di setup. Su questo motore nascono Nefty e CertiV. Nefty è una piattaforma Saas pensata per agenzie ed aziende che vogliono offrire ai propri clienti la possibilità di creare molti NFT con una procedura molto facile ed intuitiva, mira quindi alla diffusione di questa tecnologia in maniera capillare con il plus di permettere un'ampia personalizzazione del prodotto ottenuto. CertiV, invece, rispecchiando pienamente gli standard europei E.S.C.O. , fornisce un sistema blockchain-based di certificazione delle competenze delle risorse umane, esigenza molto sentita e su cui abbiamo già dei tavoli aperti con grandi players del mercato HR».
Italia e Web3.0: a che punto siamo? Dove dobbiamo crescere?
«L'Italia come sempre accoglie bene le novità, ed il web3 non ha smentito questa nostra naturale propensione all'innovazione. Oggi, c'è molto interesse sul tema, e grazie all'evoluzione dell'informazione web2 è molto facile trovare idee ed approfondimenti più o meno dettagliati sull'argomento. Personalmente credo che per un'azienda oggi sia importante esserci, che siano veri progetti di tokenizzazione o semplicemente sperimentazioni aiutano a capire meglio le potenzialità di questa tecnologia ed aprono la mente a nuove possibilità su tutti i fronti. Anche semplicemente per il lavoro di team building e comprensione di nuovi schemi necessario al compimento di un progetto di questo tipo. E se il progetto ha senso di essere Web3 è il momento giusto per mettere radici ed essere posizionati sul mercato man mano che Web3 e blockchain entreranno nel quotidiano delle persone».
Gli obiettivi del gruppo per il 2023 e i prossimi passaggi innovativi che potrebbero caratterizzare la startup?
«Abbiamo tanta "carne al fuoco", il 2023 sarà un anno di consolidamento. Siamo ampiamente ricettivi sulle necessità che espongono i nostri clienti e lavoreremo per ampliare i nostri prodotti in modo da offrire servizi che veramente siano la risposta ad alcune esigenze che oggi non sono soddisfatte in maniera efficiente, garantendo anche un'importante ottimizzazione nella gestione della risorsa più importante, il tempo».