Netflix: doccia fredda per gli abbonamenti, i ricavi aumentano del 10%, in arrivo adv e valorizzazione del password sharing
La piattaforma di streaming tv ha sperimentato un calo di 200mila unità e ne attende 2 milioni in meno nel quarter in corso; è la prima volta in dieci anni
Reed Hastings, co-CEO di Netflix
Finita la sbornia televisiva da lockdown, il 2022 non inizia bene per Netflix che nel primo trimestre sperimenta un calo degli abbonati, per la prima volta nei dieci anni di attività nel mercato dei servizi televisivi in streaming. La piattaforma ne ha persi 200mila e prevede di perderne altri 2 milioni nel trimestre in corso. A fine 2021 ne dichiarava complessivamente 221,84 milioni, mentre a marzo sono scesi a quota 221,64 milioni, e questo nonostante ci siano stati lanci importanti, come la seconda stagione dell’acclamata serie “Bridgerton”. Nel comunicato di presentazione dei dati, lo streamer afferma che se il servizio non fosse stato chiuso in Russia per via del conflitto con l’Ucraina, avrebbe aggiunto 500mila abbonati nel primo trimestre.
Le ragioni del calo
La perdita di abbonati è un fatto inaspettato, nonostante le stime sui nuovi abbonamenti fossero comunque in calo rispetto ai 3,98 milioni del periodo precedente, sia per l’azienda che ne ha previsti 2,5 milioni, sia per gli analisti che ne aspettavano 2,8 milioni. L’aumento della concorrenza e la visione condivisa sono tra le ragioni del fenomeno addotte da Netflix. Sarebbero oltre 100 milioni le famiglie nel mondo condividono la password e questo rallenta la crescita del business, un problema oscurato dal boom da covid. In ogni caso, i ricavi del primo trimestre 2022 si attestano a quota 7,868 miliardi di dollari, contro i 7,163 miliardi del primo trimestre 2021, con una crescita vicina al 10%, e la previsione ricavi per il secondo trimestre è a 8,053 miliardi contro i 7,342 miliardi dell’anno scorso.
In arrivo adv e valorizzazione del password sharing
Ma per Netflix non è abbastanza, quindi per migliorare i trend e mantenere l’impegno di una redditività al 20%, lo streamer punta a monetizzare al meglio la condivisione di password. In realtà, nella lettera agli shareholders, si ammette che in una prima fase questa pratica ha contribuito alla crescita del servizio, tanto è vero che è stata in qualche modo incoraggiata, ma poi è diventata deleteria. Perciò l’azienda ha già avviato test per valorizzare il password sharing attraverso forme a pagamento. Inoltre, il co-CEO Reed Hastings ha detto che Netflix sta attualmente esplorando il lancio di opzioni a basso costo e supportate da pubblicità. Hastings ha sottolineato come la riduzione delle password condivise aiuterà Netflix a trasformare gli utenti in abbonati: "Loro amano il servizio, noi dobbiamo solo essere pagati".