Misurare le strategie di marketing e di vendita: ci pensa Thinkable
La founder Elisabetta Bruno racconta i presupposti e gli obiettivi della struttura nata per supportare aziende e agenzie nello sviluppo di piani orientati a obiettivi commerciali concreti
Elisabetta Bruno
In un mondo come quello della comunicazione e del marketing che scopre nuovi tragitti, inedite possibilità, che riscrive le regole, che si fa aiutare da una tecnologia sempre più performativa si corre il rischio di perdersi. Servono dunque delle realtà che possano mettere ordine e che sappiano prenderti per mano, come Thinkable, struttura nata per supportare aziende e agenzie nello sviluppo di piani di marketing misurabili, orientati a obiettivi commerciali concreti e in grado di generare profitti tangibili. Come? Lo chiediamo alla sua founder Elisabetta Bruno (ospite di DailyOnAir - The Sound Of Adv).
Con quali presupposti nasce Thinkable e perché il mercato ne ha bisogno?
«Nasciamo con l‘obiettivo di mettere in relazione il marketing a un ambito più commerciale. Negli ultimi anni si è fatto più serrato il confronto con la direzione aziendale per parlare la lingua dei risultati concreti. Il mercato ha bisogno di una realtà come la nostra perché di fatto il marketing non è ancora pronto per sostenere un simile dialogo e ha bisogno di piani di misurazione che consentano di concretizzare il rapporto con l‘azienda. Come Thinkable, ci proponiamo di creare un marketing misurabile attraverso una strategia applicabile al CRM, che non si limiti a una comunicazione standard ma sia in grado di misurare e di fatturare».
Come opera l’agenzia?
«Abbiamo un metodo proprietario, cresciuto attraverso la nostra esperienza maturata sul campo, utile per creare un percorso di formazione e affiancamento strategico. Operiamo con i reparti marketing, siamo sempre più impegnati anche con quelli sales e può capitare di rivolgerci direttamente alla direzione aziendale. Il metodo si muove su due blocchi: in un primo momento evidenziamo le caratteristiche, i valori e gli obiettivi dell’azienda e rendiamo chiaro il tutto anche a chi ci lavora dentro; avviamo poi la strategia di marketing sul CRM che aiuta a comprendere le informazioni così da poter creare piani appropriati, sia a livello strategico sia sul fronte operativo, in modo da definire i kpi, il loro costo, le possibilità di fatturato. Si tratta di un percorso che dura dai tre ai sei mesi ed è rivolto ad agenzie e aziende che vogliono valorizzare il CRM e quindi il valore del contatto».
Il cliente appare fondamentale all’interno delle strategie: in che modo ve ne occupate e ritenete che sia spesso sottostimata, o data per scontata e quindi scarsamente misurata la sua importanza?
Il CRM rappresenta il focus ed è uno strumento centrale, peccato che oggi venga utilizzato dal marketing soprattutto per inviare informazioni, quindi all’interno di un email mktg dal livello molto basilare. Quindi, la tipica strategia non viene costruita sull’osservazione del dato legato al CRM. Una problematica di cui ci è resi conto anche nei reparti vendita: il CRM ha bisogno di strategie, ma sussiste una certa reticenza e anche se le piattaforme stanno crescendo il percorso è molto lungo. L’utilizzo del CRM in ambito marketing si situa tra il 15 e il 20% delle sue possibilità. Per l’ambito sales viene visto come una perdita di tempo; molte più luci invece sul fronte marketing».
Quanto è importante, se lo è, il mondo dell’innovazione e del Web3.0 nel mondo Thinkable?
«Il nostro operato consulenziale è agnostico rispetto alle tecnologie, il lavoro precede l’uso degli strumenti tecnologici. Oggi come oggi, le piattaforme si equiparano, e anche chi è più indietro sul fronte dell’innovazione ha possibilità di evoluzione molto repentine. A fare la differenza allora è il pensiero sul quale poggia una piattaforma. Detto questo, non prescindiamo certo dall’AI, abilitatore che facilita i lavori, i pensieri previsionali, velocizza l’analisi dei dati e offre, regala più tempo per ragionare sulle strategie».
C’è qualche settore di mercato che vi cerca maggiormente o vi intriga di più?
«Noi vogliamo lavorare con chi vuole davvero inserire un mutamento, ma serve un cambio di mentalità e deve partire dalla direzione aziendale. Arriviamo alle aziende quando le stesse credono di aver bisogno di noi, non volgiamo convincere nessuno, bensì illustrare le possibilità, ma è l’azienda che, prima di tutto, deve mettersi in gioco. Ci interessa chi vuole capitalizzare il CRM in termini di business, chi vuole crescere nel sales e nel marketing, chi opera oltre i classici strumenti che ormai spostano poco».
Quali tasselli vi piacerebbe aggiungere all’interno di Thinkable e quali sono gli obiettivi per il 2024?
«Siamo nati da poco ma abbiamo un’ampia esperienza e Thinkable sorge dal lavoro pluriennale che abbiamo svolto sul campo. Riflettori accesi sul marketing, in costante evoluzione all’interno di percorsi formativi che daranno vita a strumenti inediti. Vogliamo spingerci sempre più verso il sales, in maniera dedicata come avviene nel marketing, e in futuro vorremo creare soluzioni dedicate, web app e software che facilitino l’attività di consulenza. Occorre capire come misurare il CRM e abbiamo già messo in campo diversi progetti».