Autore: Redazione
18/06/2018

TER, Roberto Sergio: «Rossignoli garantirà rigore e trasparenza per la ricerca sugli ascolti radio». E auspica un più frequente rilascio dei dati al mercato

Il direttore di RaiRadio commenta la recente nomina del nuovo presidente della società che misura le audience radiofoniche e desidera una periodicità inferiore a quella attuale di tre mesi: «Gioverebbe al prodotto editoriale»

TER, Roberto Sergio: «Rossignoli garantirà rigore e trasparenza per la ricerca sugli ascolti radio». E auspica un più frequente rilascio dei dati al mercato

Con la nomina di Marco Rossignoli alla presidenza di TER - Tavolo Editori Radio di giovedì scorso, si consolida la ricerca sugli ascolti radiofonici dopo le polemiche sorte nel 2017 sulla capacità dell’indagine di scattare una fotografia fedele delle audience delle radio italiane. «Abbiamo chiuso una stagione complessa, animata da forti polemiche, anche grazie a Claudio Fabbri, che ha saputo traghettare la società in questi tre mesi verso la nuova presidenza affidata a Rossignoli», commenta a DailyMedia Roberto Sergio, direttore di RaiRadio e più volte critico verso la ricerca. Appianate le differenze tra i metodi di raccolta dati dei due istituti che curano gli ascolti nel giorno medio, GfK e Ipsos, mentre Doxa si occupa dei 7-14-21-28 giorni, il dato è risultato finalmente pubblicabile dopo la cancellazione delle rilevazioni del primo trimestre 2017. L’intero scorso anno è “acefalo” con un primo semestre anomalo che è andato dal 4 maggio al 9 ottobre.

Un 2018 regolare

Il 2018, invece, è regolare nella tempistica e, si presume, nell’aderenza al reale quadro del mercato della radiofonia italiana. «Superate le disparità, se il dato risulterà equilibrato e trasparente, a fine luglio avremo il primo semestre - continua Sergio -. Il presidente Rossignoli garantirà una gestione rigorosa della società e della ricerca». UPA però resta il “grande assente”: «Continuo a pensare che al tavolo insieme agli editori dovrebbero esserci anche il mercato e le associazioni - conclude Sergio -. Per tutto il 2018, la ricerca sarà basata sul metodo CATI, ma riflettiamo sul meter (che è lo strumento di rilevazione auspicato da UPA per le radio, ndr), e sulla periodicità di rilascio agli editori, che ora è trimestrale. Dati più frequenti sarebbero molto utili ai fini delle strategie editoriali».