Autore: Redazione
24/01/2019
StartRocket, la startup russa che vuole portare la pubblicità nello spazio
La società vuole mandare in orbita formazioni di satelliti per mostrare loghi di società. Gli ostacoli sono molti e toccano vari temi, dalle norme internazionali sull’advertising fino alle missioni
Arriva dalla Russia una delle più avanguardistiche innovazioni nel mondo della pubblicità. A guidare la rivoluzione, a dire il vero non ancora in atto, è StartRocket, il cui piano è quello di mandare in orbita dei giganteschi e luminosi cartelloni volanti per colpire “un’audience potenziale di 7 miliardi di persone”. Come racconta RT, la startup ha in mente di utilizzare una formazione di piccoli satelliti per creare schermi pubblicitari sospesi nel cielo notturno a un'orbita relativamente bassa, compresa tra i 400 e i 500 chilometri. I singoli satelliti disporranno di un lato pieghevole per riflettere la luce del sole, creando un unico display grande circa 50 chilometri quadrati.
A regime nel 2021
L'azienda sostiene di aver superato i problemi tecnici legati al volo di una formazione di microsatelliti intorno alla terra e prevede di lanciare il suo Orbital Display entro il 2020, con gli annunci pubblicitari che partiranno l'anno successivo. Il motivo di questo gap di 12 mesi non è chiaro, così come non lo sono i costi per operativamente mostrare un annuncio da una simile altitudine.
https://vimeo.com/309893059
Orbital Display
Orbital Display di StartRocket sarà programmato per erogare loghi corporate per slot di sei minuti tra le tre e le quattro volte al giorno. Tuttavia, il display deve ancora essere testato, finanziato o approvato in un processo che probabilmente si rivelerà quasi impossibile a causa dell'enorme quantità di burocrazia, norme, regolamenti e standard in materia di pubblicità internazionale, sottolinea Futurism, citando un avvocato specializzato in materia. E non è tutto: alcuni astronauti hanno evidenziato le interferenze che questo tipo di luci provocherebbe per le moro missioni. L’uomo ha sempre sognato lo spazio, adesso anche la pubblicità vuole solcarlo. Ma l’impressione è che non sarà per niente semplice.