Autore: Redazione
01/02/2018

Social Good Day Milan, Facebook presenta i suoi strumenti per “fare del bene”, esempio dei linguaggi del social

Focus sulle communities e sui loro bisogni per il 2018 della società fondata da Mark Zuckerberg. Ne parla Giulio Ravizza, country marketing manager in Italia, presentando con Havas l’Hack for Good dedicato a Dynamo Camp

Social Good Day Milan, Facebook presenta i suoi strumenti per “fare del bene”, esempio dei linguaggi del social

Nel 2018 il focus principale di Facebook sarà sulle communities. Lo ha annunciato il fondatore Mark Zuckerberg e lo ha ribadito ieri a margine dell’evento Social Good Day Milan, Giulio Ravizza, country marketing manager Facebook Italy. «Il nostro obiettivo è di permettere alle persone di usare Facebook come uno strumento di interazione forte. A questo proposito è fondamentale che le stesse non usino il social network passivamente. Abbiamo lavorato in questa direzione con il recente cambio d’indicizzazione, perché crediamo che Facebook  possa avere un impatto positivo sulla società. Quello che Zuckerberg ama ripetere è proprio che vendiamo gli spazi pubblicitari per fare un buon prodotto, utile per le persone, e non viceversa».

I prodotti Social Good

E di strumenti per “fare del bene”, in effetti Facebook ne ha tanti. Li ha descritti nel corso di un intervento ieri Anita Yuen, strategic partnership manager Social Good di Facebook, sottolineando come le persone si riuniscano sul social per aiutarsi tra loro nei momenti di difficoltà. Gli strumenti messi a punto da Facebook per consentire loro di farlo con semplicità abbracciano tutti i campi, dalla beneficienza ai servizi per le emergenze, dalla donazione di sangue alla prevenzione dei suicidi. È possibile per gli utenti configurare pagine dedicate allo scopo che si sono prefissati, potendo contare sul pulsante “Fai una donazione” per far fronte alle situazioni di emergenza. È attivo, inoltre, un centro di servizi per le emergenze, dove le persone possono trovare maggiori informazioni e accedere in un solo posto agli strumenti messi a disposizione da Facebook come il Safety Check, Richieste e offerte di aiuto e Raccolte fondi.

Hack for Good

Ravizza nel corso di una tavola rotonda con Marta Nava, copywriter di Havas e Roberta Mottino, communications director di Dynamo Camp, ha raccontato l’esperienza del secondo briefing italiano per Hack for Good dedicato a Dynamo Camp. Realizzato, come il primo in collaborazione con AssoCom, ha portato alla scelta della comunicazione vincente tra le 7 proposte, che verrà pubblicata e promossa sui canali Instagram e Facebook tra marzo e aprile per cavalcare l’onda del 5 per mille, momento più importante per la raccolta fondi delle realtà non profit. Una giuria composta dalla story director di Facebook Creative Shop, Jill Gray, e dai principali esponenti del mondo della comunicazione creativa italiana scelti da AssoCom ha selezionato la creatività per l’associazione di terapia ricreativa, che sarà tra le prime a provare il bottone “dona ora”.  La campagna che ha vinto la prima edizione di Hack For Good per Croce Rossa Italiana era destinata alla raccolta di donazioni per le popolazioni colpite dal terremoto in Centro Italia. Se qualcuno avesse ancora dei dubbi sulla bontà di questa iniziativa, i numeri parlano chiaro: «Croce rossa ha registrato un aumento dell’11% nella volontà di donare e un brand lift sul tema della ricostruzione pari a 18 punti sul target», ha spiegato Ravizza.

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Giulio Ravizza
I linguaggi e la grammatica della creatività su Facebook

«Progetti come questi - ha aggiunto - sono una palestra per noi e siamo felici di mostrare come queste campagne funzionino bene per raccontare i linguaggi e la grammatica della creatività su Facebook». Per spiegare come le aziende abbiano affrontato il modo di fare creatività sul social network, Ravizza ha fatto l’esempio della prima campagna tv di Bulova negli Stati Uniti che univa le modalità di comunicazione tipiche di affissione e radio, le uniche conosciute allora. «All’inizio con Facebook è successa una cosa simile, si cercava di adattare le creatività tv al linguaggio social. Oggi, però, le aziende si sono rese conto che quelli pianificati su Facebook devono essere contenuti pensati e personalizzati ad hoc». Il lavoro avviato dal social network con i creativi italiani e AssoCom non è una novità. «Organizziamo eventi e workshop per proporre best pratices, presentare nuovi formati e numeri interessanti. Anche i centri media sono partner importantissimi per noi: andiamo direttamente a casa loro con road show per presentare le nuove funzionalità di prodotto. L’anno scorso, per esempio, abbiamo fatto un grande lavoro sulle Instagram Stories».