Autore: Redazione
29/10/2018

Snap perde utenti e crolla in Borsa; ma i ricavi crescono del 43%

L’azienda dietro Snapchat ha chiuso il terzo trimestre con fatturato a 297,7 milioni di dollari e un rosso a 325 milioni

Snap perde utenti e crolla in Borsa; ma i ricavi crescono del 43%

Snap, la holding che controlla Snapchat, sembra seguire la medesima traiettoria di Twitter: l’utenza stenta a crescere e, anzi, nel terzo trimestre dell’anno ha subito un calo, ma la società ha incominciato a monetizzarla meglio. Giovedì sera, infatti, Snap ha annunciato che nel periodo luglio-settembre gli utenti dell’app sono stati 2 milioni in meno rispetto ai tre mesi precedenti. I ricavi e il risultato netto hanno superato le attese, ma i mercati finanziari non hanno fatto sconti: dopo un iniziale rialzo il titolo è precipitato di circa il 10% nell’after hour e venerdì ha proseguito la picchiata verso il basso. La capitalizzazione di mercato è di 7,5 miliardi di dollari, circa un quarto rispetto al collocamento a Wall Street, avvenuto il 2 marzo dell’anno scorso.

I numeri

Snap ha totalizzato introiti per 297,7 milioni di dollari, a + 43% rispetto ai 207,9 milioni del pari periodo dell’anno scorso. Il rosso è sceso a 325,15 milioni. A tal proposito, di recente il CEO Evan Spiegel ha detto in una comunicazione interna che nel 2019 la società sarà profittevole. Nella conference call Snap si è limitata a dire che “gli obiettivi interni rimangono tali”. I risultati sono per certi versi simili a quelli del secondo trimestre, quando Snapchat aveva perso 3 milioni di utenti, superando le attese degli analisti sul fronte del fatturato. Il CEO di Snap Evan Spiegel ha spiegato il declino dell’utenza citando problemi con l’applicazione Android, di cui è attesa una nuova versione nel prossimo periodo. Sul fronte pubblicitario, le entrate generate dalla piattaforma self-service sono arrivate all’85% del totale. L’ARPU, una metrica finanziaria che quantifica i ricavi medi per utente, è cresciuto del 37% a 1,60 dollari, con valori più elevati in Nord America rispetto all’Europa.