Serie A: troppo basse le offerte per i diritti e si va alle trattative private
Il totale delle buste che sono state presentate si aggira intorno agli 840 milioni di euro, ma anche quella ufficializzata dall’intermediario Mediapro è stata di 900, inferiore all’1,05 miliardi annui cui mira la Lega Calcio
Sono 5 le buste presentate ieri per i diritti tv della Lega Serie A 2018-21. Alcune contenevano più di un’offerta. Sky ha presentato offerte per il pacchetto A (gare di 8 squadre fra cui le big per il satellitare), per il C (stesso contenuto per internet) e per D1 e D2 (le partite delle altre 12 squadre, Roma inclusa, oltre che per i diritti accessori di A e D1-D2, con base d’asta, rispettivamente, a 144 e 166 milioni di euro). Mediaset (e forse anche Italia Way, che fa capo all’imprenditore Francesco Di Stefano, fondatore di Europa 7) ha offerto per il B (stesso contenuto di A per il digitale terrestre, base d’asta 260 milioni di euro) e anche TIM e Perform avrebbero avanzato offerte per il C, rispettivamente, di 30 e 100 milioni. Si tratta di un gruppo di 248 partite riguardanti principalmente le squadre più blasonate in modalità Iptv, internet, wireless. La base d’asta di questo pacchetto di licenze era di 160 milioni.
Platino
Il pacchetto Platinum ABC, con i diritti accessori destinato a uno solo degli assegnatari di A, B e C ha una base d’asta di 60 milioni di euro: avrebbero fatto offerte sia Sky sia Mediaset. I diritti accessori Platinum D1 e Platinum D2 hanno invece una base d’asta di 5 milioni di euro ciascuno. Le offerte complessive non avrebbero raggiunto comunque il livello di 1,05 miliardi di euro annuo, cifra minima che i club di calcio puntano a realizzare. L’ammontare totale sarebbe infatti intorno agli 840 milioni. Su alcuni pacchetti quindi non sono pervenute offerte pari al minimo richiesto.
C'è solo Sky?
Solo quella di Sky per il pacchetto A è stata superiore di 1 milione ai 260 previsti. Per il B, Mediaset ne avrebbe offerti 200. Per il C (per la piattaforma Internet, con le stesse partite di A e B che però includono anche i diritti a trasmettere in bar, hotel e altri accessori), quotato, come detto, 160 milioni di euro, l’offerta di Sky sarebbe stata di 170. Si porrebbe molto al di sotto della base d’asta di 300 milioni di euro l’offerta per i pacchetti D1 e D2 (con le partite delle altre 12 squadre) di Sky, che invece avrebbe superato il prezzo minimo nella sua offerta per i diritti accessori. Complessivamente, Sky ha messo sul piatto 576 milioni, circa il 70% dell’ammontare complessivo delle offerte.
Asta secondaria, un'altra possibilitàSi andrà, quindi, alle trattative private. Se anche queste non avranno esito, la Lega Calcio potrà, entro il 27 gennaio, aprire le buste arrivate nell’asta “secondaria” riservata agli intermediari indipendenti che aveva come base economica 1,05 miliardi di euro annui per i diritti di tutte le piattaforme. Ma anche qui, l’unica arrivata, quella di Mediapro, si fermerebbe a 900 milioni.